lunedì 24 dicembre 2007
Buone feste e arrivederci su di un altro Blog!
Sono stati mesi appassionanti e difficili, che ci hanno insegnato tanto e che ci serviranno per l'attività futura.
Invitiamo tutti coloro che hanno seguito e hanno partecipato alla esperienza umana e politica dei DS della Valdisieve a seguire l'attività politica del PD della zona sui siti provvisori:
http://www.pdvaldisieve.org
http://pdvaldisieve.blogspot.com
Con i più sinceri auguri di Buone Festività e Felice anno nuovo.
La segreteria dei Democratici di Sinistra - Unione di Zona Valdisieve
Stefano Prosperi
Cinzia Frosolini
Andrea Gerini
Paolo Statuti
Gino Gratelli
Enrico Paoli
Francesco Del Vecchio
Sonia Tanini Cosi
Gabriele Grondoni
Alessandro Sarti
giovedì 13 dicembre 2007
In ricordo degli operai morti sul lavoro a Torino e in tutta Italia
Il primo dovere
Commento di Romano Prodi, da "La Stampa" Oggi è il giorno del dolore e del distacco più difficile. È il giorno dell’ultimo saluto a quattro figli dell’Italia del lavoro: Angelo Laurino, Bruno Santino, Antonio Schiavone, Roberto Scola. Ogni parola che non fosse quella di un omaggio rispettoso sarebbe di troppo. È il momento degli impegni, come l’adozione di misure rafforzate per la sicurezza sui luoghi di lavoro, la sospensione delle attività produttive laddove non ci siano standard adeguati, la richiesta severa di indagini rapide e giuste.
Questo il governo ha fatto e continuerà a fare anche dopo oggi. Torino piange - e con Torino tutto il Paese - quattro vite che non dovevano essere spezzate così. Non posso essere oggi a Torino come avrei voluto. Infatti sarò a Lisbona per la firma del Trattato dell’Unione Europea.
Ma il mio abbraccio forte va al loro ricordo e ai loro cari, così come il mio pensiero corre alla coraggiosa lotta per la vita di Giuseppe De Masi, Rocco Marzo e Rosario Rodinò.
Ogni giorno in Italia muoiono lavoratrici e lavoratori. È un’offesa alla democrazia e allo stesso spirito della Costituzione. Abbiamo il dovere di difendere la vita dei lavoratori, garantire tutele e regole, impegnarci per migliorare le condizioni morali e materiali di ciascuno.
Il sacrificio di Angelo, Bruno, Antonio e Roberto non deve essere vano. Morire così, nel 2007, è inaccettabile. Ed è per questo che oggi non è solo il giorno del dolore. Ma anche quello dell’omaggio e della promessa: la sicurezza del lavoro e dei luoghi di lavoro diventerà il primo dei nostri doveri.
mercoledì 5 dicembre 2007
venerdì 30 novembre 2007
Manifestazione regionale del PD con Walter Veltroni
Auditorium del Palazzo dei Congressi
piazza Adua, Firenze
Manifestazione regionale del PD
La Toscana per un'Italia NUOVA
Parteciperà il Segretario nazionale
Walter Veltroni
Regolamento per lo svolgimento delle Assemblee dei Circoli di base
Riunione del 29 novembre 2007
Regolamento per lo svolgimento delle Assemblee dei Circoli di base
Visto il contenuto dei Dispositivi approvati dalle Assemblee Costituenti nazionale e regionale e vista la Deliberazione assunta dai Segretari regionali d’intesa con il Segretario Nazionale, il Coordinamento del PD della Toscana, composto dal Segretario regionale e dai Coordinatori territoriali provvisori, assume le seguenti decisioni per lo svolgimento delle Assemblee dei Circoli di base:
1. TempisticaDal 5 dicembre 2007 è indetta una “Campagna per la costruzione del Partito Democratico della Toscana”: tutti i cittadini inclusi nei registri dei votanti delle primarie del 14 ottobre potranno richiedere e ricevere il Certificato di “Fondatore del Partito Democratico”. Spetta ai Coordinamenti territoriali stabilire le modalità di consegna e il calendario delle iniziative per la distribuzione dei certificati. I Coordinamenti territoriali si fanno carico di informare, nelle forme che saranno ritenute più idonee, tutti gli elettori delle primarie rispetto a tali iniziative e alle modalità di consegna dei Certificati. L’Esecutivo regionale promuove in tal senso una campagna di comunicazione su tutto il territorio della Toscana. La consegna dei Certificati prosegue anche dopo lo svolgimento delle Assemblee dei Circoli e fino all’avvio delle modalità di adesione al PD che saranno definite dallo Statuto nazionale.Dal 12 dicembre e fino al 31 gennaio sono convocate dal Coordinatore territoriale provvisorio, d’intesa col Segretario regionale, le Assemblee dei Circoli di base. Le Assemblee dei Circoli di uno stesso comune devono tendenzialmente essere convocate nella stessa giornata. All’atto della ricezione del Certificato, ad ogni Fondatore deve essere comunicata la data e il luogo di svolgimento della propria Assemblea di base.Entro il 10 febbraio e comunque dopo lo svolgimento delle Assemblee dei rispettivi Circoli di base, sono convocati i Coordinamenti di Circolo e le Assemblee comunali.Il calendario delle Assemblee di base, dei Coordinamenti dei Circoli e delle Assemblee comunali, comprensivo dei relativi presidenti/garanti e dei tempi di apertura delle operazioni di voto, è approvato dal Coordinamento territoriale.Entro il 24 febbraio, e comunque dopo lo svolgimento delle Assemblee dei rispettivi Circoli e delle Assemblee dei comuni di propria competenza, sono convocate le Assemblee territoriali. Il calendario delle Assemblee territoriali viene stabilito dal Segretario regionale, d’intesa con i rispettivi Presidenti e Coordinatori provvisori.
2. Forme di partecipazione di coloro che non hanno votato alle primarie del 14 ottobreI cittadini elettori del Partito Democratico che non hanno partecipato alle primarie del 14 ottobre ma che intendono dare il loro contributo al lavoro di costruzione del partito sul territorio, per partecipare con diritto di voto alle Assemblee di base, devono richiedere di persona all’Utap il certificato di “Fondatore del PD” non oltre il giorno precedente allo svolgimento della propria Assemblea. A tale scopo è compito dell’Utap rendere pubbliche le modalità e gli orari di accesso ai propri uffici.
3. Organizzazione sul territorio e ambito di competenza delle Assemblee dei Circoli di baseIl Coordinamento territoriale stabilisce le modalità provvisorie di radicamento e di organizzazione del PD nell’area di propria competenza.L’ambito di competenza territoriale di ogni Circolo di base, che di norma deve corrispondere a quello di uno o più seggi delle primarie del 14 ottobre, è stabilito dal Coordinamento territoriale. Di conseguenza possono partecipare alle Assemblee di un Circolo gli elettori dei seggi afferenti a quel Circolo. Ogni Fondatore fa parte di un unico Circolo di base.
4. Svolgimento delle assembleePossono partecipare con diritto di voto tutti i Fondatori della realtà territoriale su cui il Circolo è competente. Le assemblee si svolgono in forma pubblica e il diritto di parola deve essere assicurato anche ai non Fondatori. I Certificati di “Fondatore del PD” possono essere ritirati dagli elettori delle primarie del 14 ottobre, anche durante lo svolgimento delle assemblee. Oltre alle operazioni di voto, le assemblee devono comprendere uno spazio dedicato al dibattito per affrontare ogni aspetto relativo alla costruzione e al radicamento del partito sul territorio. Le Assemblee possono far pervenire alle Commissioni istituite dalla Costituente Regionale, contributi e documenti utili al loro lavoro di redazione dello Statuto e del Manifesto programmatico del PD della Toscana.Il Presidente/Garante in apertura illustra ai presenti le modalità di svolgimento dell’assemblea e i relativi compiti e dichiara formalmente costituito il Circolo di base del PD, in attesa della configurazione definitiva che sarà stabilità dopo l’approvazione degli Statuti nazionale e regionale.L’assemblea deve provvedere, ai sensi dei successivi punti, alla elezione dei delegati alle Assemblee comunale e territoriale.
5. Coordinamenti di CircoloFanno parte del coordinamento di Circolo i membri di diritto ed eletti nelle Assemblee comunale e territoriale afferenti al Circolo stesso.
6. Assemblee comunali del PDSono delegati di diritto nell’Assemblea comunale gli eletti nelle Assemblee costituenti nazionale e regionale residenti nel comune, nonché il Sindaco e il Capogruppo comunale del PD (o, se del PD, dei gruppi unitari del centrosinistra) e, se residenti nel comune, il Presidente della Provincia e il Capogruppo provinciale del PD, i Consiglieri regionali e i Parlamentari aderenti a gruppi del PD. Sono inoltre delegati di diritto nell’Assemblea comunale i coordinatori dei Circoli di base del PD.Per ogni comune, il Coordinamento territoriale stabilisce d’intesa con il Segretario regionale, il numero dei votanti alle primarie del 14 ottobre per l’Assemblea Costituente regionale, grazie al quale scatta un delegato da eleggere nella Assemblea comunale. Tale numero non può essere superiore a 150. Ogni Assemblea di Circolo elegge, con le modalità descritte nel punto 8, un numero di delegati pari alla quantità di votanti alle primarie, diviso tale numero e arrotondato all’intero superiore solo se il resto decimale è superiore a 50. In ogni caso ad ogni Assemblea di Circolo spetta almeno un delegato all’Assemblea comunale.
7. Assemblee provinciali o territoriali del PDDell’Assemblea territoriale fanno parte di diritto i membri del Coordinamento territoriale esistente. Sono inoltre delegati di diritto nell’Assemblea territoriale i Segretari comunali del PD.Il Coordinamento territoriale stabilisce il numero dei votanti delle primarie del 14 ottobre per l’Assemblea Costituente regionale, grazie al quale scatta un delegato da eleggere nella Assemblea territoriale. Tale numero non può essere superiore a 300. Ad ogni comune viene assegnato un numero di delegati pari alla quantità di votanti alle primarie, diviso tale numero e arrotondato all’intero superiore solo se il resto decimale è superiore a 50. In ogni caso per ogni comune spetta almeno un delegato all’Assemblea territoriale.I delegati assegnati ad ogni comune vengono ripartiti tra le Assemblee dei rispettivi Circoli, proporzionalmente al numero di votanti del 14 ottobre per l’Assemblea Costituente Regionale. Ogni Assemblea elegge i propri delegati con le modalità descritte nel punto 8.
8. Modalità di presentazione delle autocandidature e elezione dei delegati comunali e territoriali
Le autocandidature a delegato per il livello comunale e/o territoriale possono essere presentate o all’Utap competente entro il giorno precedente all’Assemblea del Circolo, con le modalità rese pubbliche dall’Utap stesso, oppure al Presidente dell’Assemblea del Circolo di base entro 60 minuti dall’inizio dei lavori dell’Assemblea stessa. Ogni candidato può presentarsi come candidato in un’unica Assemblea, eventualmente anche diversa da quella dove risulta aver ritirato il Certificato di Fondatore. Ogni candidato, pena esclusione, deve aver ritirato il certificato di “Fondatore del PD”.Il voto dei presenti alla Assemblea dei Fondatori avviene in forma segreta. Ogni Fondatore esprime un voto per un uomo e un voto per una donna. Le schede sono predisposte graficamente dal Coordinamento regionale e dovranno contenere due spazi in bianco per indicare esplicitamente i due nominativi. Nei locali dell’Assemblea devono essere esposte le liste dei candidati e delle candidate a delegato per il livello comunale e per il livello territoriale. Il voto avviene negli orari definiti come da punto 1, eventualmente anche su più giorni e a prescindere dalla durata del dibattito nella Assemblea.Sulla base del numero di voti ricevuti e nel rispetto della norma sulla parità tra i due sessi, si procede all’individuazione degli eletti. La differenza di numero di eletti di sesso diverso non può essere superiore a una unità, pena l’annullamento del voto del Circolo.Al termine delle Assemblee di un comune, si procede all’eventuale riequilibrio di genere, aggiungendo un numero di delegati o di delegate sufficienti a comporre l’assemblea in modo paritario tra i due generi. Per procedere a tale riequilibrio si considerano i primi non eletti di ciascuna assemblea messi nell’ordine dato dal numero di voti personali ricevuti.Analogo riequilibrio deve essere compiuto per il livello territoriale.
9. Elezione dei Coordinatori dei Circoli, dei Segretari comunali e dei Segretari territorialiSulla base delle platee definite nei punti 6, 7 e 8, e nel rispetto della tempistica definita nel punto 1, vengono convocati i Coordinamenti di Circolo per la elezione dei Coordinatori di Circolo e le Assemblee comunali e territoriali per la elezione dei rispettivi Segretari. Nelle realtà comunali costituite da un solo Circolo, il Coordinatore del Circolo assume l’incarico di Coordinatore comunale.Il Presidente/Garante stabilisce un termine temporale di non più di 15 minuti dall’apertura dei lavori per la presentazione delle candidature. Le candidature devono essere accompagnate da non meno del 5% e da non più del 10% di firme di delegati. Possono essere candidate anche persone che non facciano parte delle relative Assemblee, purché abbiano ritirato il Certificato di “Fondatore del PD”.A conclusione dei minuti previsti, il Presidente dà la parola ai candidati, nell’ordine di presentazione, dando loro lo stesso tempo per presentare la propria Dichiarazione di intenti.Al termine di tali interventi viene aperto il seggio per il voto. Le operazioni di voto e di scrutinio vengono gestite da 2 o più scrutatori individuati dal Presidente.Al termine dello scrutinio il Presidente dà immediatamente lettura del risultato. Se nessun candidato è stato votato dalla maggioranza dei presenti, si procede immediatamente al turno di ballotaggio tra i primi due candidati.Relativamente ai Coordinatori di Circolo e ai Segretari comunali, se non vi sono candidature presentate oppure se anche il secondo turno ha esito nullo, il Segretario territoriale, eletto come da punto 9, nomina un Coordinatore pro-tempore per la gestione delle attività fino al primo congresso del PD.
10. Utilizzo degli elenchi dei votanti alle primarie e degli elenchi dei FondatoriGli elenchi dei votanti alle primarie e gli elenchi dei Fondatori sono di esclusiva proprietà del Tesoriere regionale del PD al quale devono essere consegnati non appena è stata conclusa l’opera di digitalizzazione da parte degli Utap. L’unico altro utilizzo consentito agli Utap senza preventiva autorizzazione è quello per la convocazione delle Assemblee e delle iniziative del partito per la distribuzione dei Certificati. Ogni altro utilizzo deve essere preventivamente autorizzato dal Tesoriere regionale e deve comunque rispondere ai criteri di imparzialità, trasparenza e tutela della privacy.
11. Organi di garanzia e supporto organizzativoGli Uffici tecnico-amministrativi provinciali per le primarie del 14 ottobre, oltre ai compiti descritti nel presente articolato, devono supervisionare sul corretto svolgimento delle operazioni descritte nel presente dispositivo e supportare il Coordinatore territoriale provvisorio e il Responsabile organizzazione nel lavoro di realizzazione di ogni passaggio. I singoli membri degli Utap di Livorno e Lucca sono competenti per il solo territorio in cui risiedono.Il Collegio regionale dei Garanti decide sulle controversie sorte in fase di applicazione delle norme contenute nel presente dispositivo e vigilano sul corretto e imparziale svolgimento delle procedure. Eventuali reclami o ricorsi possono essere presentati da ciascuno dei partecipanti, al Collegio dei garanti regionale entro le 48 ore successive al fatto denunciato. I Garanti si pronunciano in modo inappellabile entro le 48 ore successive.
12. Disciplina delle campagne elettoraliIl comportamento dei candidati ad ogni carica deve essere ispirato a criteri di sobrietà, correttezza e rispetto del partito e di ogni altro soggetto coinvolto.Non è in ogni caso ammessa da parte di ogni singolo candidato ad ogni ruolo le spedizioni postali e la pubblicazione a pagamento di messaggi pubblicitari o di propaganda elettorale su mezzi radiotelevisivi, testate giornalistiche o altri organi di stampa e informazione, e comunque non sono consentite attività propagandistiche personali che comportino una spesa.
13. Contributi volontariAll’atto della ricezione del Certificato, ad ogni Fondatore viene chiesto un contributo volontario per finanziare la fase costituente e le iniziative di costruzione del PD sul territorio. Tali contributi vengono trasferiti al Tesoriere territoriale che: li restituisce per il 20% al livello comunale nel momento della nomina del tesoriere comunale del PD; per il 70% rimangono a disposizione del Coordinamento territoriale anche per finanziare le attività di promozione della Campagna di costruzione del PD; per il restante 10% vengono trasferiti al Tesoriere regionale per il finanziamento delle iniziative del PD toscano nell’ambito della stessa Campagna.
CONFERENZA DEI SEGRETARI REGIONALI
1. Le assemblee degli elettori del 14 ottobre, ai fini del radicamento territoriale del Partito Democratico, si terranno nei mesi di Dicembre e di Gennaio.
2. Il livello di radicamento del PD sono i Circoli territoriali. La definizione di “circolo territoriale” è da ritenersi provvisoria in quanto il nome definitivo verrà indicato negli Statuti.
3. I Circoli che si costituiranno in questa prima campagna di insediamento territoriale avranno come base elettorale quella corrispondente ai confini stabiliti, con criteri oggettivi, dal comitato provinciale. Questo comporterà che ad ogni Circolo afferiranno uno o più seggi elettorali delle primarie del 14 ottobre.
4. Nell’arco temporale definito al punto 1 saranno chiamati a partecipare alle Assemblee dei Circoli territoriali tutti gli elettori del 14 ottobre ai quali verrà consegnato un attestato di partecipazione, preparato e distribuito dall’esecutivo nazionale del PD.
5. Tali assemblee eleggeranno i delegati per l’Assemblea provinciale. Nelle realtà in cui si costituirà a livello comunale un solo circolo territoriale, l’Assemblea eleggerà un proprio coordinamento. Laddove il coordinamento provinciale abbia stabilito, d’intesa con il Coordinamento regionale, l’esistenza di più circoli nella stessa città si potranno eleggere i delegati per il livello comunale
6. La platea dell’Assemblea provinciale è composta dalla somma dei delegati dei circoli e dal coordinamento provinciale esistente, mentre quella comunale o di zona è composta dai soli delegati. A queste platee compete l’elezione dei segretari dei livelli organizzativi corrispondenti.
7. Le modalità di voto delle assemblee di circolo saranno decise dai coordinamenti regionali.
8. I Segretari regionali d’intesa con i Coordinatori provinciali stabiliscono un criterio oggettivo per la definizione delle dimensioni delle platee provinciali.
9. Quanto stabilito in questa delibera per le organizzazioni provinciali vale anche per le organizzazioni territoriali istituite ed equiparate ai provinciali dalle Assemblee Costituenti regionali.martedì 27 novembre 2007
PRIMARIE A MARZO PER I GIOVANI DEL PD
«Penso che il movimento giovanile del Pd – ha affermato in una conferenza stampa affiancato dal suo vice Dario Franceschini - possa nascere con le primarie davanti alle scuole, alle università, alle discoteche». ricorda con orgoglio il patrimonio di quei movimenti: «Io e Walter – ha, infatti, aggiunto Franceschini - iniziammo da lì e fu una palestra di formazione straordinaria. In più il movimento dei giovani del Pd sarà sin da subito una mescolanza di esperienze diverse ma coinvolgerà anche chi vuole cominciare ad affacciarsi alla politica». |
domenica 25 novembre 2007
Andrea Barducci eletto Coordinatore metropolitano del PD
Andrea Barducci è nato a Firenze il 23 novembre 1958. Coniugato, è padre di due figlie. Diplomato al Liceo scientifico di Sesto Fiorentino nel 1978, è entrato in politica da adolescente prima nella Fgci poi come dirigente del Movimento studentesco. È stato segretario del Comitato comunale di Pci prima di passare ad altri incarichi a livello della Federazione fiorentina. Ha poi aderito al Pds e infine ai Ds. Assessore all'ambiente nella giunta comunale di Sesto guidata da Carlo Melani dal 1994 al 1995, è stato sindaco di Sesto per due legislature dal 1999 al 2004. E’ Vicepresidente della Provincia di Firenze. Ha la delega alle Infrastrutture e Sviluppo. Dall'inizio dell'anno è segretario dei DS dell'unione metropolitana di Firenze. Nella stessa seduta, i membri fiorentini dell'assemblea costituente hanno eletto Giacomo Billi, attuale segretario provinciale de La Margherita, coordinatore comunale del PD di Firenze. |
giovedì 22 novembre 2007
LA NOSTRA CARTA D'IDENTITA'
«Un simbolo – ha esordito il segretario nazionale Walter Veltroni - racconta l'identità di un partito e di una comunità e io credo che questo simbolo ci rappresenti bene. E' un simbolo rivolto al futuro, di un partito che nasce per una Italia nuova ed assume su di se l'identità nazionale».
Un’identità nazionale racchiusa nei tre colori che lo compongono, gli stessi che però vogliono ricordare anche le «tre grandi tradizioni che stanno nel Pd»: il verde dell'ambientalismo e del laicismo, il bianco dei cattolici democratici e il rosso della tradizione socialista e del mondo del lavoro».«La sintesi - ha aggiunto - molto moderna e forte». Insomma, si tratta di «un simbolo rivolto al futuro, un simbolo fresco, nuovo», realizzato, come ha sottolineato con enfasi Veltroni, da un ragazzo molisano di 25 anni, Nicola Storto.
«E' stata la bandiera italiana il punto di partenza per la creazione del nuovo simbolo del Pd – ha spiegato lo stesso autore, anch’egli presente in sala - . Le indicazioni che ci avevano dato – ha aggiunto - erano tre concetti: la modernità, la velocità e la pulizia».
«Io sono partito dalla bandiera italiana - ha raccontato Storto - per la sua leggerezza, la pulizia della forma, la semplicità del messaggio, e anche la sua modernità».
«E poi sotto al nuovo simbolo - ha concluso Storto – ho inserito l'Ulivo, perchè rappresenta la storia del Pd, la sua radice».
>>> Scarica il manifesto in formato pdf
>>> Scarica la brochure di presentazione
sabato 17 novembre 2007
Primo Coordinamento del PD di Firenze
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Sabato 24 Novembre
ore 10-14
Palaffari p.za Adua, Firenze
Coordinamento Metropolitano e cittadino del PD di Firenze
Elezione del Coordinatore provvisorio metropolitano e cittadino
Ingresso libero
venerdì 16 novembre 2007
Il futuro e il passato
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Intervento di Alfredo Reichlin, da "L'Unità"
16 novembre 2007
E' un momento di grandi speranze ma anche di domande difficili. Intanto, possiamo dire che sul punto politico di fondo avevamo ragione. La nascita del Partito democratico ha avviato una svolta. Anche gli amici che dissentono e prevedono catastrofi non possono non riflettere sul fatto che un paese allo sbando e giunto al rischio di una soluzione autoritaria ha ritrovato, spero, una guida, certo una speranza e una prospettiva. Si sono create le condizioni perché le forze democratiche possano riprendere l'iniziativa ed è la destra adesso che è costretta a misurarsi con un forte disegno politico.
Non ripeterò tutte le cose dette a Torino da Veltroni. In sostanza, uscire da un bipolarismo impotente e rissoso formato da due ammucchiate di partiti e di piccole consorterie e, quindi, una democrazia in agonia perchè incapace di prendere le grandi decisioni. Risultato: uno spazio enorme alla sfiducia e il paese consegnato a mafie, poteri di fatto, corporazioni. Ma per fermare questa deriva mettere in campo una forza nuova, un partito nazionale che chiede il consenso per governare. Dico governare, non gestire il sottogoverno, cioè riformare la politica e la cosa pubblica al tempo stesso, ma soprattutto proporre agli italiani un nuovo patto di cittadinanza per rimettere in moto le energie profonde del paese lasciando allo Stato essenzialmente il compito di ridefinire le regole per cui i ricchi e i poveri, i veneti e i siciliani possono «stare insieme».
Chi scrive ha qualche nostalgia, tipica degli anziani, ma davvero nessun rimpianto. Come i lettori dell'Unità sanno, è da tempo che io denunciavo (sia pure con quella regola imparata nel Pci per cui bisogna sempre considerarsi parte di una responsabilità collettiva e non colpire il partito) tutto il guasto del catastrofico svuotamento della domanda avvenuto in questi anni. Perché di questo si è trattato.
La politica trasformata in un gioco di potere tra piccole oligarchie, i partiti sempre più «personali» ridotti a staff di portaborse o a clienti dell’assessore o del ministro di turno. Non dappertutto, per fortuna, ma la macchia d’olio si estendeva. E aggiungerei una resa impressionante alla realtà virtuale imposta dai «media» fino a consentire che l’agenda del paese sia fissata da un gruppo di conduttori televisivi. Per non parlare dell’accettazione di fatto di quel «pensiero unico» imposto per la verità da anni dal potere economico finanziario. Insomma, la riduzione del cittadino a elettore passivo indottrinato dalla tv, e una democrazia senza memoria che cerca una improbabile identità nella cancellazione della storia precedente.
Perché insisto? Perché qui sta la spiegazione di quel fatto su cui oggi piangono tutte le anime belle, il fatto cioè che i giovani ricorrono a insensate violenze perché non sanno più chi sono e sono stati ridotti a vivere un eterno presente. Ma non è questo l’effetto più profondo del lavoro precario, un lavoro, che di per sé non può poggiare su un passato professionale né, quindi, è in grado di costruire un uomo libero e un futuro? Non è per caso che sentiamo il bisogno di un nuovo umanesimo.
Ho sentito parlare lunedì sera Goffredo Bettini a Roma, in un teatro Argentina entusiasta e gremito. In quel discorso era chiaro che la discontinuità del Partito democratico si definiva in opposizione a questo processo degenerativo. Così come era evidente la straordinaria novità che rappresenta la costruzione di questa forza diversa da ogni altra. Ma qui stanno anche gli interrogativi. Stiamo attenti a non buttare il bambino con l’acqua sporca. Io non ho dubbi che si sta concludendo una intera fase della vicenda politica italiana. E questa non è una piccola cosa.
Non penso affatto che finisca la Repubblica intesa come quella Costituzione repubblicana che è ancora la più avanzata e la più moderna. Ma le forze che l’avevano incarnata, cioè i grandi partiti figli in vario modo della vecchia nomenclatura delle classi, e delle culture, e delle lotte del Novecento queste sì stanno finendo. Allora perchè dico stiamo attenti? Perché la grande scommessa (se guardiamo anche gli interrogativi sul futuro del mondo) è, dopotutto, portare avanti, certo in altre forme, quel vasto moto che dopo l’Unità ha consentito l’ascesa delle classi subalterne e il loro «farsi Stato».
Insomma, non la rivoluzione socialista ma certo una rivoluzione democratica: riforme vere, non chiacchiere da salotto. Allora la sinistra fu protagonista. Noi stiamo forse facendo, rispetto a quel processo storico, un passo indietro? Io non lo credo. Il Partito democratico si chiama così perché è il riconoscimento che la risposta alle nuove sfide e ai nuovi conflitti del mondo richiede schieramenti più larghi e la mobilitazione di forze, ceti, culture che non stanno nei vecchi confini della sinistra storica. Perciò io penso che stiamo scrivendo una pagina nuova ma non una pagina bianca. Il Partito democratico ha forti radici. Ed è in esso che confluisce quel tanto di cultura civica e di etica pubblica che c’è ancora in Italia e che è riemerso ancora una volta il 14 ottobre con quella corsa impressionante ai seggi.
Ma l’interrogativo vero riguarda prima ancora di noi l’Italia. Che paese è l’Italia? Gli uomini come me hanno assistito nell’arco della loro lunga vita alle vicende più contraddittorie. A uno straordinario balzo in avanti dell’organismo produttivo e, insieme, dell’assetto etico-civile (la fondazione di una democrazia repubblicana) che non conosce l’uguale nella storia dell’Europa moderna; ma poi, dopo pochi ani al rischio di un declino che potrebbe spingerci ai margini dei paesi che contano. Io ho visto come è nato il «miracolo». È nato perché una plebe è stato trasformata in un popolo, qualcosa di più di un cittadino-elettore. Perciò un paese ridotto in macerie dalla guerra, disarticolato nei suoi gangli vitali, senza governo perché tutti, dal Re ai ministri ai generali, erano fuggiti e per di più percorso da eserciti stranieri, risorge in poco tempo. Una società contadina in larga maggioranza analfabeta che si trasforma in una delle maggiori potenze industriali, un mondo dominato dalla miseria che diventa uno dei paese più ricchi del mondo. Io ho visto chi lo ha reso possibile. Ma ho visto anche lo sbandamento di questi anni. Non solo il declino economico ma la rimessa in discussione di cose come il rispetto della legge, il patto sociale, le istituzioni assoggettate agli interessi privati, perfino il logoramento del tessuto unitario della nazione.
E’ con questo interrogativo in testa che io guardo al passato, un passato che è carico anche di nostri errori, ma non solo di errori. Largo quindi alle svolte. Un paese invecchiato, seduto, che ha paura del nuovo non può andare avanti così. Perciò una discontinuità è necessario. Ma mi sia consentito di ricordare quel passo di Gramsci il quale dice: "Una generazione che deprime la generazione precedente, che non riesce a vederne le grandezze e il significato necessario, non può che essere meschina e senza fiducia in sé stessa anche se assume pose gladiatorie e smania per la grandezza. E’ il solito rapporto -dice Gramsci- tra il grande uomo e il cameriere. Fare il deserto per emergere e distinguersi. Mentre una generazione vitale e forte che si propone di lavorare e di affermarsi, tende invece a sopravalutare la generazione precedente perché la propria energia le da la sicurezza che andrà più oltre".
E’ questo l’animo con cui vogliamo costruire il partito democratico. Andare più oltre. Far leva su quello che Vittorio Foa chiama il mondo delle "possibilità", delle rinascite e perfino dei "miracoli". Questo mondo sta nella pancia del paese ma può riemergere solo a certe condizioni. La prima è una nuova classe dirigente che ricostruisca lo Stato e ritessa il filo dell’unità della nazione. La secondo è ritornare a pensare la democrazia come qualcosa che non si esaurisce nei diritti individuali di libertà ma sia anche lo strumento attraverso il quale le masse popolari possono esercitare la propria sovranità. In fondo c’era questo dietro il miracolo di allora: un ethos collettivo, una visione "morale" della cittadinanza. Basta con l’economicismo. Questo torna a essere il problema di oggi.
lunedì 12 novembre 2007
Dispositivo finale approvato dall'Assemblea Costituente Regionale del PD toscano
Assemblea Costituente Regionale del Partito Democratico Toscano
Dispositivo finale
Introduzione
Il 14 ottobre con le primarie del Partito Democratico nasce un modo nuovo di fare politica e i costituenti delle assemblee nazionale e regionali sono chiamati a rispondere a quella richiesta di buona politica fondata sulla partecipazione che ha dato vita a questo processo.
A Milano lo scorso 27 ottobre la prima convocazione dell’Assemblea Costituente nazionale è stato un momento di grande emozione per tutti quei cittadini che aspettavano un segnale di cambiamento dalla politica e l’avvio del più importante percorso di riforma dei partiti italiani mai esistito. Il discorso di apertura del Presidente Romano Prodi e la relazione del segretario nazionale Walter Veltroni, hanno aperto un nuovo capitolo nella storia della nostra democrazia e tratteggiato i fronti di impegno sia del Governo che del Partito Democratico, suo principale sostenitore.
A Milano sono state assunte decisioni importanti e votate le commissioni che dovranno redigere una proposta di Statuto, di Manifesto e di Codice Etico del nuovo partito, assieme ad un dispositivo che oltre a individuare in Franceschini il vicesegretario fissa due importanti principi di azione: la centralità delle assemblee regionali nella costruzione del partito ai livelli successivi e la necessità di richiamare gli elettori del 14 ottobre per coinvolgerli nel radicamento territoriale.
Con le primarie, per la prima volta, è stato affermato il principio della democrazia paritaria: si tratta di un fatto di straordinario valore che deve essere confermato in tutti i momenti decisionali del nuovo partito. Le elette, insieme alle candidate e a tutte le elettrici delle primarie, sono un grande potenziale che deve trovare sbocco in luoghi di iniziativa politica, di scambio di esperienze e di elaborazione autonoma.
L’Assemblea Costituente del PD toscano pone tra le sue priorità di discussione ed elaborazione, la necessità di pensare ad un partito con un forte radicamento territoriale, che individui forme nuove di adesione e partecipazione, senza che il valore e il ruolo fondamentale della militanza attiva che si concretizza attraverso l’iscrizione, contrasti con altri caratteri di partecipazione alle scelte e alle decisioni, parimenti significative. Vanno pensati e concretizzati, nuovi strumenti di partecipazione e di coinvolgimento nelle scelte degli elettori, come forum tematici, patti di consultazione con associazioni, referendum programmatici ecc. Il PD toscano sarà un partito che farà leva sulla modernità, facendo tesoro delle esperienze migliori traducendole in un linguaggio nuovo. Il PD toscano dovrà essere un luogo accogliente dove chiunque possa trovare spazio in base alle proprie capacità, disponibilità ed interessi tematici.
I passi che il Partito Democratico dovrà muovere a partire da questa assemblea costituente non potranno prescindere dal coinvolgimento di quella moltitudine di donne e uomini che hanno testimoniato anche in Toscana con il loro voto la positività del progetto e reso possibile la nascita del partito stesso. Inoltre viene ribadita dal voto del 14 ottobre il valore delle primarie come metodo di selezione delle candidature per tutti i ruoli di responsabilità politica ed istituzionale, siano essi di carattere monocratico o assembleare.
La migliore partecipazione e il più vasto coinvolgimento nella costruzione del partito democratico sarà garantita dalla capacità di far crescere il progetto politico sui territori, nelle comunità locali, nei luoghi di studio e di lavoro. In questo, una funzione fondamentale è assegnata al carattere federale che, attraverso l’elezione delle assemblee e dei segretari regionali, abbiamo voluto imprimere al Partito Democratico. Le idealità, i valori e l’iniziativa politica del nuovo partito saranno capaci di rispondere alle diverse peculiarità regionali del nostro Paese, se i caratteri organizzativi e la capacità di azione saranno rispondenti alle attese e ai modi di interpretare l’impegno politico proprio di ciascuna regione.
Un compito importante è affidato quindi in questo contesto, alla assemblea costituente regionale e alla commissione statuto eletta in quest’assemblea, che dovrà lavorare ad un testo che inserito in una cornice nazionale stringente sul piano programmatico e ideale, sia veicolo di una proposta originale sul piano organizzativo che tenga di conto delle peculiarità politiche e sociali della nostra regione, costruendo un insieme di regole che garantiscano il carattere democratico della vita del partito e rafforzino innovandolo il radicamento territoriale e tematico.
In questo contesto il coinvolgimento delle giovani generazioni rappresenta una priorità: il PD deve dotarsi di spazi e momenti nei quali siano i giovani stessi a coinvolgere altri giovani. Per avviare il dibattito intorno alle forme e ai modi con i quali andare a costruire l’organizzazione giovanile del PD e promuovere la partecipazione giovanile all’interno degli organismi dirigenti del partito, i componenti di età inferiore ai 30 anni dell’Assemblea Costituente Regionale si costituiscono in gruppo di lavoro.
L’Assemblea Costituente Regionale del PD della Toscana ritiene indispensabile che in tempi certi e ravvicinati si avvii il percorso congressuale del partito, per superare le incertezze di una fase transitoria che è piena di potenzialità ma anche con oggettivi limiti.
L’Assemblea Costituente Regionale del PD della Toscana, convocata il 10 novembre
1. Vicesegretaria
Ai sensi dell’art. 2 comma 3 del Regolamento Quadro per le primarie del 14 ottobre, Caterina Bini assume l’incarico di Vicesegretaria regionale del partito.
2. Tesoriere
Ai sensi dell’art. 2 comma 3 Ilio Pasqui assume l’incarico di Tesoriere regionale del partito.
Al Tesoriere l’assemblea affida il mandato di adottare tutti gli atti giuridici necessari per la costituzione del partito nella fase transitoria sino dell’approvazione dello Statuto da parte dell’assemblea costituente. Al Tesoriere, nella fase transitoria, compete la responsabilità delle attività amministrative, patrimoniali e finanziarie del partito di cui ha la rappresentanza legale.
3. Incarichi e organi collegiali provvisori
Il Segretario regionale, ai sensi dell’Art 2, comma 3 del Regolamento quadro e del punto 5 ultimo paragrafo del Dispositivo approvato a Milano il 27 ottobre, nomina l’esecutivo provvisorio e il comitato politico provvisorio del Pd toscano. Il Segretario, fino all’approvazione definitiva dello Statuto, può organizzare l’attività del Pd toscano sulla base di forum tematici.
4. Coordinamenti territoriali: costituzione
Conformemente al punto 5, ultimo paragrafo, del Dispositivo nazionale, vengono costituiti in Toscana 13 coordinamenti territoriali: coordinamenti provinciali per gli interi territori delle province di Arezzo, Grosseto, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena; coordinamento metropolitano includente Firenze e i comuni della provincia di Firenze non inclusi nel coordinamento territoriale di Empoli; coordinamenti territoriali di Empoli (comuni di Empoli, Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Fucecchio, Gambassi Terme, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Vinci), della Val di Cornia-Elba (comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Sassetta, Suvereto e comuni dell’Isola d’Elba), della Versilia (comuni di Viareggio, Camaiore, Forte dei Marmi, Massarosa, Pietrasanta, Seravezza, Stazzema), di Livorno (tutti i comuni della provincia non inclusi nel coordinamento Val di Cornia-Elba) e di Lucca (tutti i comuni della provincia non inclusi nel coordinamento della Versilia). E’ inoltre istituito il Coordinamento comunale del Capoluogo di Regione.
5. Coordinatori territoriali provvisori
Come stabilito dal Dispositivo nazionale, entro il 24 novembre e su convocazione del Segretario Regionale, in ognuna delle 14 entità territoriali descritte nel punto 4, gli eletti nelle assemblee costituenti regionale e nazionale eleggono, a maggioranza assoluta dei presenti e con eventuale ballottaggio tra i primi due, un Coordinatore provvisorio con il mandato di convocare le iniziative sul territorio costitutive del PD descritte nei punti 7 e 8.
Come da circolare interpretativa nazionale, gli eletti in collegi riguardanti più province o più entità territoriali fanno parte del coordinamento e votano per il coordinatore del territorio in cui risiedono. Nel caso in cui l’eletto non sia residente nel collegio in cui è stato eletto, partecipa all’Assemblea della realtà territoriale che ha in quel collegio il maggior numero di aventi diritto al voto.
I Coordinatori provvisori rimangono in carica fino alla successiva elezione – da tenersi entro il febbraio 2008 – dei Coordinatori incaricati di guidare il partito fino al suo primo congresso, secondo le modalità decise congiuntamente dal Segretario nazionale e dai Segretari regionali. Tale elezione deve avvenire con il protagonismo dei Fondatori di ogni realtà che devono avere la possibilità di esprimere le proprie indicazioni attraverso un voto.
Il Segretario regionale nomina per ciascuna assemblea territoriale, un Presidente per la seduta di insediamento con il compito di sovrintendere i lavori, raccogliere le candidature e garantire il corretto svolgimento delle operazioni di voto.
Le candidature devono essere presentate al Presidente entro gli orari stabiliti dall’assemblea stessa e devono essere accompagnate da un numero di firme di componenti del Coordinamento territoriale non inferiore al 5% e non superiore al 10% dello stesso.
Il voto sul coordinatore provvisorio avviene in forma segreta. Prima di procedere al voto ogni candidato espone all’assemblea i propri intenti qualora venisse eletto Coordinatore.
Nella seduta di insediamento o comunque non oltre il 7 dicembre, il Coordinamento terririale, su proposta del Coordinatore, nomina inoltre un tesoriere territoriale del PD. Il Coordinatore può dotarsi di un organismo esecutivo che lo coadiuvi nel lavoro quotidiano.
Al termine delle Assemblee previste nel punto 8, e comunque non oltre il 13 gennaio 2008, deve essere convocato il Coordinamento territoriale per discutere dello stato di avanzamento della costruzione del PD sul territorio, attraverso un bilancio delle Assemblee dei Fondatori, un piano di lavoro per i successivi mesi e l’approvazione di un documento che offra indicazioni alle Commissioni istituite dalla Assemblea Costituente Regionale. Il coordinamento discute del radicamento e della organizzazione del PD nell’area di competenza, anche attraverso la elaborazione di una proposta di distribuzione territoriale e tematica delle realtà di base, che devono avere almeno lo stesso grado di radicamento territoriale dei seggi delle primarie del 14 ottobre, e che dovrà essere resa coerente con le disposizioni degli statuti nazionale e regionale.
6. Coordinamenti territoriali: composizione
Ogni coordinamento territoriale è composto dai suddetti eletti nelle assemblee costituenti nazionale e regionale, nonché dai Sindaci e dai Capigruppo Consiliari del PD nei Comuni capoluogo o sede di coordinamento, dai Presidenti di Provincia e dai capigruppo provinciali del PD, dai consiglieri regionali e dai parlamentari aderenti a gruppi del PD. Il Coordinamento territoriale viene altresì allargato con le eventuali modalità decise congiuntamente dal Segretario Nazionale e dai Segretari Regionali. Ogni eventuale allargamento deve rispettare la parità tra i generi.
7. Consegna dei Certificati di “Fondatore del PD”
Vista la tempistica dettata dal Dispositivo nazionale, dal 5 dicembre 2007 è indetta una “Campagna per la costruzione del Partito Democratico del Toscana”: nei luoghi utilizzati come seggi per le primarie del 14 ottobre o in ogni altro luogo o modalità ritenuta idonea dal Coordinamento territoriale, tutti i cittadini inclusi nei registri dei votanti delle primarie del 14 ottobre possono richiedere e ricevere il Certificato di “Fondatore del Partito Democratico”. I Coordinamenti territoriali si fanno carico di informare, nelle forme che saranno ritenute idonee, tutti gli elettori delle primarie rispetto alle modalità di consegna dei Certificati. L’Esecutivo regionale promuove in tal senso una campagna di comunicazione su tutto il territorio della Toscana.
All’atto della ricezione del Certificato, ad ogni Fondatore viene chiesto un contributo volontario per finanziare la fase costituente e le iniziative di costruzione del PD sul territorio.
8. Assemblee dei Fondatori
Sempre visti i tempi stabiliti dal dispositivo nazionale, dal 12 al 19 dicembre il Coordinatore territoriale provvisorio, d’intesa col Segretario regionale, convoca, nelle forme adeguate, le Assemblee dei Fondatori relativi ad ogni seggio. Il Coordinatore territoriale provvisorio indica per ogni Assemblea un Presidente/Garante che sovrintende al corretto svolgimento dei lavori. I Certificati di Fondatore del PD possono essere consegnati anche durante tali Assemblee. Il Coordinatore territoriale provvisorio può decidere di convocare l’Assemblea di più seggi insieme.
In attesa del modello organizzativo che sarà definito statutariamente, l’Assemblea, come sostituita, rappresenta la prima organizzazione di base del PD nel territorio.
L’Assemblea elegge al suo interno il proprio Coordinatore.
Le assemblee possono elaborare e suggerire indicazioni utili al lavoro delle Commissioni istituite dalla Assemblea Costituente Regionale.
Eventuali variazioni della tempistica possono essere decise dal Segretario regionale, d’intesa con i Coordinatori territoriali.
9. Coordinatori comunali
I coordinatori comunali vengono eletti per gestire la fase costituente e fino al primo congresso del PD con le modalità decise congiuntamente dal Segretario nazionale e dai Segretari regionali. In ogni caso l’elezione deve avvenire attraverso il protagonismo dei Fondatori di ogni realtà che devono avere la possibilità di esprimere le proprie indicazioni attraverso un voto.
10. Collegio di garanzia
Le funzioni di organo di garanzia del partito nella fase transitoria sono svolte dal comitato regionale dei garanti delle Primarie.
11. Costituzione commissioni
Conformemente all’art 2 comma 1 del Regolamento quadro, l’Assemblea regionale nomina due commissioni: “Statuto” per contribuire alla stesura dell’impianto federale dello Statuto nazionale e per predisporre una proposta di Statuto regionale e di Regolamento finanziario regionale; “Manifesto regionale” per redigere una proposta di documento programmatico del PD toscano. Le commissioni sono composte ciascuna da 50 componenti, metà uomini e metà donne, indicati dai candidati alla carica di segretario regionale, proporzionalmente ai componenti eletti nell’assemblea collegati a ciascun candidato. Ogni commissione elegge nel suo seno un Presidente e un Relatore, può organizzare il proprio lavoro in sottocommissioni, e deve predisporre forme di consultazione e coinvolgimento nelle scelte dei componenti l’assemblea costituente e di altri soggetti singoli o associati, utilizzando momenti di dibattito, focus group, forum telematici, consultazioni online ecc.
L’Assemblea Costituente regionale è riconvocata dal Presidente, sentito il Segretario, non oltre il 31 marzo 2008 per assumere le decisioni in merito allo Statuto, al Regolamento finanziario e al Manifesto Programmatico. Entro il giugno 2008 il PD della Toscana convocherà una Conferenza programmatica per confrontarsi con associazioni, forze sociali ed economiche sui contenuti del Manifesto.
Le commissioni possono elaborare documenti che rappresentano un contributo alla creazione dello Statuto e del Manifesto Nazionale durante la fase di elaborazione dei documenti stessi in sede nazionale; devono altresì discutere e definire autonomi contributi quando i documenti nazionali saranno approvati dalle rispettive commissioni.
12. Norme transitorie relative al percorso verso le Elezioni Amministrative del 2008
Ai sensi dell’Art. 2 comma 3 del Regolamento quadro, è dato mandato ai Coordinamenti territoriali competenti, d’intesa con il Segretario regionale, di stabilire le modalità di coordinamento più idonee a definire e gestire il percorso le Elezioni Amministrative 2008.
Per la definizione delle candidature a Sindaco e a Presidente di Provincia, il PD della Toscana opta per il meccanismo delle primarie di coalizione aperte a tutti i cittadini elettori interessati al voto.
Per la definizione delle candidature per i consigli comunali o provinciali i Coordinamenti territoriali possono decidere di avvalersi del meccanismo delle primarie.
I regolamenti per le primarie devono essere approvati dal Coordinamento territoriale competente e devono prevedere organi di garanzia.
Le liste dei candidati del PD per i consigli comunali e provinciali devono essere composte per metà da uomini e per metà da donne.
Salvo determinazioni diverse contenute nello Statuto nazionale o regionale, chi ha già svolto per due mandati, consecutivi e in corso, il ruolo di consigliere comunale o provinciale non può essere ricandidato, salvo deroga motivata e decisa dal Coordinamento territoriale competente.
Conclusa l'assemblea costituente toscana del PD Elette le commissioni e approvato il dispositivo
Firenze, 10 novembre 2007 - Stefania Collesei eletta presidente dell'assemblea costituente del Partito Democratico della Toscana, elette le due commissioni che si occuperanno di redigere lo statuto e il manifesto programmatico del PD toscano, approvato il dispositivo regionale con le regole transitorie per la gestione del partito nei prossimi mesi.
Si è conclusa così l'assemblea costituente regionale del Partito Democratico oggi alla Fortezza da Basso di Firenze che ha proclamato Andrea Manciulli alla guida del partito. Caterina Bini ha assunto l'incarico di vicesegretaria. Ai lavori ha assistito una platea di un migliaio di persone: i 395 membri dell'assemblea regionale, i 211 di quella nazionale e gli ospiti.
Commissione Statuto
- Bacchi Marco
- Bardini Pierluigi
- Barnini Brenda
- Bastianini Giancarlo
- Bernardo Paola
- Bertocchini Valentina
- Besozzi Corrado
- Bezzini Simone
- Billi Giacomo
- Bonacchi Rosalba
- Bosetti Ugo
- Brogi Stefano
- Brunetti Leonardo
- Buiani Lisa
- Casini Enrico
- Ceccuzzi Franco
- Cresti Daniela
- De Siervo Lucia
- Fabbri Graziano
- Fornaciari Donatella
- Gazzarri Maurizio
- Ghiselli Giuseppina
- Giampaoli Alice
- Giorgia Beltramme
- Giugni Paola
- Goracci Stefano
- Grassi Chiara
- Grifoni Roberto
- Innocenti Chiara
- Leonardi Franca
- Lucchesi Donata
- Mecacci Patrizio
- Nannipieri Luigi
- Nobili Anna
- Nocchi Francesco
- Pachetti Giampaola
- Palazzeschi Massimo
- Paolini Maurizio
- Papi Elena
- Pellegrini Aurelio
- Pietri Marilena
- Politi Maria Teresa
- Russo Federico
- Sforzi Damiano
- Squittieri Benedetta
- Stellini Giovanna
- Tortolini Matteo
- Tusi Teresa
- Valentini Daniela
- Vedovato Riccardo
Commissione Manifesto programmatico
- Agueci Silvana
- Balata Lavinia
- Baldini Paolo
- Baroncelli Tiziana
- Bugli Vittorio
- Ceccantini Antonio
- Cecchi Michela
- Celli Simone
- Cha Gloria
- Cioni Beatrice
- Crudeli Roberta
- De Girolamo Alfredo
- Fiorilli Stefania
- Foti Claudia
- Fresa Antonella
- Frontera Claudio
- Garigali Antonio
- Gesualdi Michele
- Giani Eugenio
- Giovannelli Alessandro
- Giuzio Antonella
- Laing Simona
- Lastri Daniela
- Leo Simone
- Malanima Cristiana
- Marigolli Manuele
- Martini Claudio
- Meloni Elisa
- Mezzetti Stefania
- Mori Veronica
- Moscato Piera
- Noè Elisabetta
- Pacini Francesca
- Paini Ginevra
- Papa Mauro
- Pelagatti Egidio
- Pighini Luca
- Prontelli Francesco
- Ricci Mirella
- Rollino Massimo
- Rossellini Pietro
- Rossi Carlo
- Rossi Giovanni
- Salvadori Gianni
- Sani Luca
- Sarteschi Giovanni
- Scroccaro Lisa
- Settimelli Valentina
- Targetti Stella
- Toti Gabriele
Assemblea costituente regionale del PD della Toscana
domenica 11 novembre 2007
Addio a Giglia Tedesco. Fassino: una donna forte e generosa
All'interno il ricordo commosso del mondo politico.
Il coraggio di una donna di Walter Veltroni
giovedì 8 novembre 2007
PD, TOSCANA: DIRETTA WEB PER LA PRIMA ASSEMBLEA REGIONALE
lunedì 5 novembre 2007
Nominato l'Esecutivo del Pd, forza nuova e riformista
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Ecco l'esecutivo del Pd, nove donne e otto uomini.
Nel pomeriggio di domenica 4 novembre il segretario del Pd Walter Veltroni, ha nominato l'Esecutivo del Partito Democratico.
L'esecutivo, composto in applicazione della delega concessagli dall'assemblea Costituente, ai sensi del punto 5 del dispositivo finale e al fine di garantire la gestione collegiale del partito, è composto da 17 persone e per la prima volta le donne sono di più (9 donne e 8 uomini). La squadra che affiancherà il neosegretario Walter Veltroni è composta da: Goffredo Bettini, Andrea Causin, Vincenzo Cerami, Roberto Della Seta, Emanuela Giangrandi, Maria Grazia Guida, Maria Paola Merloni, Federica Mogherini, Alessia Mosca, Andrea Orlando, Annamaria Parente, Laura Pennacchi, Roberta Pinotti, Lapo Pistelli, Ermete Realacci, Giorgio Tonini, Rosa Villecco Calipari.
Dell'esecutivo faranno parte anche il vice-segretario Dario Franceschini, il presidente del gruppo al Senato, Anna Finocchiaro, e quello della Camera, che sarà nominato dopo le dimissioni di Franceschini.
"Con la nomina dell'Esecutivo - ha detto Veltroni - inizia il cammino di una compagine di donne e uomini innovativa, fresca, aperta, autorevole che avrà il compito di interpretare al meglio la grande forza riformista che il Partito democratico vuole e deve rappresentare. Per la prima volta nella storia della politica italiana, le donne sono presenti in un organismo dirigente in numero superiore a quello degli uomini. Con questa decisione non solo rispettiamo quanto previsto da una innovativa norma del regolamento delle Primarie, che prevedeva la piena parità tra i generi nella Costituente e nelle liste, ma con una scelta particolarmente significativa diamo vita ad un esecutivo in cui la presenza femminile e' maggiore di quella maschile".
Veltroni ha sottolinenato anche "i diversi percorsi politici e culturali delle persone nominate. C'è chi ha svolto recentemente significative esperienze politiche o parlamentari, ma ci sono anche esponenti di mondi che fanno riferimento all'associazionismo, come Andrea Causin, al volontariato, come Maria Grazia Guida, al sindacato, come Annamaria Parente, all'imprenditoria, come Maria Paola Merloni, alla ricerca, come Alessia Mosca dell'Arel, donne che hanno un'esperienza di battaglie civili, come Rosa Calipari. C'è poi uno dei più autorevoli esponenti della cultura italiana, Vincenzo Cerami, che voglio personalmente ringraziare per aver accettato questo incarico. E c'è la sensibilità di persone come il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta, a cui ho chiesto di portare dentro il partito, insieme con Ermete Realacci, il bagaglio della sua importante esperienza ambientalista"
Così l'esecutivo per il segretario è "la giusta sintesi tra l'esperienza necessaria per chi si appresta ad un cammino così impegnativo e il coraggio e la forza del cambiamento delle generazioni più giovani. Sono certo che queste donne e questi uomini, queste ragazze e questi ragazzi rappresenteranno al meglio quell'ambizione e quella speranza che tre milioni e cinque centomila persone ci hanno affidato con la straordinaria giornata del 14 ottobre".
domenica 4 novembre 2007
Ecco chi sono coloro che affiancano Veltroni nel primo esecutivo del Partito democratico
Maggioranza femminile nella squadra del nuovo leaderGoffredo Bettini nasce a Roma nel 1952. Nel 1989 è eletto al consiglio comunale di Roma; ricopre per sei anni la carica di capogruppo del Pds al Comune di Roma. Nel 1997 è nominato assessore ai Rapporti istituzionali del Comune, carica che lascia nel 1999 per diventare presidente della società «Musica per Roma» (Auditorium). Nel 2000 è eletto nel consiglio regionale del Lazio dove ricopre la carica di vice presidente del Consiglio sino al maggio 2001 quando è eletto alla Camera. È attualmente Senatore e presidente della fondazione Cinema per Roma. Andrea Causin è nato a Mestre il 13 settembre 1972. Dal 1999 al 2002 è stato segretario nazionale dei giovani delle Acli, periodo in cui è stato anche componente del Consiglio nazionale, della Direzione nazionale e della Presidenza nazionale delle Acli. Dal 2002 al 2005 è stato presidente provinciale delle Acli di Venezia. Dal 2002 al 2006 è stato amministratore delegato di due società municipalizzate operanti nel settore dell'energia e dell'ambiente. Nell'aprile 2005 è stato eletto nel consiglio regionale del Veneto, incarico che ricopre tuttora nel gruppo dell'Ulivo-Pd. Vincenzo Cerami è nato a Roma nel 1940. Allievo di Pier Paolo Pasolini, ha scritto libri, romanzi, sceneggiature (tra l'altro per i film di Roberto Benigni), opere teatrali. Roberto Della Seta è nato a Roma nel 1959. È sposato e ha un figlio. Dal 2003 è presidente nazionale di Legambiente, dove in precedenza è stato coordinatore del comitato scientifico e curatore del rapporto «Ambiente Italia». Laureato in storia dei partiti politici, ha pubblicato diversi saggi tra cui «La difesa dell'ambiente in Italia. Storia e cultura del movimento ecologista» (2000) e «Dizionario del pensiero ecologico» (2007). Emanuela Giangrandi, 43 anni, nata a Lugo, in provincia di Ravenna, dove vive. A 21 anni entra nel Consiglio Comunale di Lugo, dove rimane per quattro legislature, fino al 2004. In questo periodo ricopre le cariche di capogruppo, di assessore, oltre che di segretaria comunale del Pds. Nel 2001 è assessore provinciale a Ravenna, incarico che riveste tuttora, con le deleghe al bilancio e programmazione finanziaria. Politiche sociali, sanitarie e dell'immigrazione. Cooperazione sociale. Convive con Stefano, avvocato, conosciuto sui banchi del consiglio comunale di Lugo, dove svolgeva il ruolo di capogruppo di Forza Italia. Maria Grazia Guida, nata ad Amatrice (Rieti) nel 1954. È sposata ed ha una figlia di 26 anni. Ha lavorato come assistente sociale in servizi istituzionali pubblici delle ASL, ed in particolare dal 1981 presso il Comune di Milano, prima come assistente sociale e successivamente ha rivestito la carica di Funzionario responsabile di Area di Servizi. Si è occupata di minori, famiglie in difficoltà e anziani. Dal 2001 ha iniziato una collaborazione con don Virginio Colmegna operando in Caritas Ambrosiana fino al 2004. Dal 2004 si occupa della direzione della fondazione Casa della carità di Milano. Da circa un anno ricopre la carica di vice presidente del Centro ambrosiano di solidarietà di Milano, che si occupa di giovani con problemi di dipendenza, salute mentale e progetti di coesione sociale nei quartieri difficili della città di Milano. Laura Pennacchi è nata a Latina il 9 luglio del 1948, vive a Roma. È madre di due figli, Emanuele di 27 anni, Francesca di 29 anni. Si è laureata in Filosofia presso l'Università «La Sapienza» di Roma. Economista e docente autrice di numerosi saggi, Laura Pennacchi è stata parlamentare dei Ds e sottosegretario al Tesoro con Carlo Azeglio Ciampi. Roberta Pinotti è nata a Genova il 20 Maggio 1961. Sposata, 2 figlie Elena e Marta di 14 e 6 anni. Laureata in lettere, insegnante di ruolo di scuola media superiore. Una lunga esperienza negli scout. È assessore della Provincia di Genova dal 1993 al 1997. Nel 1997, dopo l'elezione in Comune, diviene assessore fino al 2000, quando è eletta segretaria della Federazione di Genova dei Ds, prima e finora unica donna a ricoprire questo incarico. Nel 2001 è eletta deputata e lavora nella commissione Difesa, di cui diviene Presidente dopo la rielezione al Parlamento nel 2006. Anche per questo incarico è la prima volta per una donna. Lapo Pistelli è nato a Firenze il 20 giugno 1964. Sposato con Maria, ha tre figli. Docente di scienze politiche all'Università di Stanford a Firenze e di comunicazione politica all'Università di Firenze. Giornalista dal 1991, ha fondato e diretto dal 1987 al 1995 il Centro toscano di documentazione politica. Consigliere comunale a Firenze dal 1985 al 1995 e assessore alla Scuola dal 1992 al 1995 è stato eletto con l'Ulivo alla Camera dei Deputati nel 1996 e nel 2001 ed è stato membro delle Commissioni Affari Costituzionali e Affari Esteri e dell'Assemblea parlamentare dell'Osce. Coordinatore della segreteria del Ppi dal 1999 al 2001, membro dell'Esecutivo e della Presidenza della Margherita è stato eletto al Parlamento Europeo nel 2004 ed è oggi capodelegazione. Andrea Orlando. Nato alla Spezia nel 1969, è eletto nel Consiglio Comunale della sua città, La Spezia, dal 1990 fino al 2007 risultando, per due volte, il consigliere che ha raccolto il maggior numero di preferenze. Nell'ambito dell'attività amministrativa svolge prima la funzione di capogruppo del Pds in Consiglio Comunale(1993-1997), poi quella di assessore alle Attività Produttive e successivamente all'Urbanistica (1997-2002). È stato segretario provinciale dei DS (2001-2003) e componente della segreteria regionale. Dal 2003 assume incarichi presso la Direzione Nazionale dei DS, prima come vice responsabile del dipartimento organizzazione, nel 2005 assume la direzione del dipartimento enti locali, incarico che lascia nel 2006 per assumere quello di responsabile organizzativo nell'ambito della Segreteria Nazionale dei Ds. Nello stesso anno, alle elezioni politiche, è eletto deputato nella Circoscrizione Ligure nelle liste dell'Ulivo. In Parlamento è stato membro della Commissione Bilancio e poi di quella Politiche Comunitarie. Annamaria Parente è nata a Napoli il 17 settembre del 1960 e attualmente è responsabile del Coordinamento Nazionale donne della Cisl. Nella sua città si è laureata nel 1985 in Filosofia. La sua prima esperienza lavorativa è presso l'Ente poste di Napoli. Inizia il suo percorso sindacale nel 1986. È stata componente della segreteria regionale del Slp (Sindacato Lavoratori Poste) della Campania, responsabile Formazione dell'Ust (Unione Sindacale Territoriale) di Napoli. Dal 1995 è responsabile del Coordinamento Nazionale donne della Cisl Confederale. Ha rappresentato e rappresenta la Cisl nei seguenti organismi: Commissione Nazionale Parità dove è stata nominata anche vice presidente, Comitato Pari Opportunità presso il Ministero del Lavoro, Comitè des femmes della Confederazione Europea dei Sindacati (CES) e Comitè des femmes della Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi. L'8 marzo 2004 è stata nominata Ambasciatrice di Pace dal Centro di Pace tra i popoli di Assisi. È sposata ed è madre di un bambino Ennio di 7 anni. Maria Paola Merloni, nata a Roma nel 1963, una figlia, Maria Vittoria, di 14 anni, è un'imprenditrice con un lungo curriculum di inacarichi. È stata presidente di Confindustria Marche. Nel 2006 è stata eletta alla Camera nelle liste della Margherita. Federica Mogherini è nata a Roma il 16 giugno del 1973, è sposata ed ha una figlia di tre anni. È laureata in Scienze politiche con una tesi sul rapporto tra religione e politica nell'Islam. Nel 1996 si è iscritta alla Sinistra giovanile. Nel 2001 è entrata nel Consiglio Nazionale dei DS, successivamente nella Direzione Nazionale e nel Comitato Politico. Nel 2003 ha iniziato a lavorare al Dipartimento Esteri dei DS, prima come responsabile del rapporto con i movimenti, poi come coordinatrice del Dipartimento, e da ultimo come responsabile delle Relazioni Internazionali. Ha seguito in particolare i dossier relativi all'Iraq, l'Afghanistan, il processo di pace in Medio Oriente. Ha tenuto le relazioni con il Pse, l'Internazionale Socialista, ed i partiti che ne fanno parte. Ha curato in particolare i rapporti con i Democratici americani. È stata eletta all'Assemblea Costituente del Partito Democratico nel collegio 14 di Roma. Alessia Mosca, 32 anni, è membro della segreteria tecnica del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Ha lavorato al Parlamento europeo e nell'ufficio relazioni istituzionali e internazionali di Alenia Aeronautica. Laureata in filosofia, ha conseguito il Master of International Affairs presso l'Ispi e il Master in International Relations presso la School for Advanced International Studies della Johns Hopkins University. Ha inoltre conseguito un dottorato di ricerca in Scienza della Politica, con specializzazione in studi comunitari, all'Università di Firenze con una tesi sull'europeizzazione dei partiti italiani. Ha insegnato all'università Lorenzo dè Medici di Firenze e come visiting professor, all'università Cattolica di Milano. Ricercatrice dell'Arel, ha pubblicato diversi articoli sulle politiche dell'Unione europea e ha curato il volume Europa senza prospettive? Come superare la crisi con il bilancio Ue 2007-2013 edito da Il Mulino. È membro dell'Aspen Junior Fellows, della Sisp (Società Italiana di Scienza Politica) e di Eusa (European Union Studies Association). È stata vice presidente dello Yepp (Youth of the European Peoplès Party) e membro della direzione nazionale della Margherita. Ermete Realacci è Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati ed è presidente onorario di Legambiente. Nato a Sora, in provincia di Frosinone, il primo maggio 1955, vive a Roma. Ha guidato fin dai primi anni Legambiente - di cui è stato segretario dal 1983 al 1987 e poi presidente. È da anni in prima fila nell'impegno per un'azione forte ed incisiva contro l'aumento dell'effetto serra e i cambiamenti climatici. Presiede l'Aies, Associazione interparlamentare per il commercio equo e solidale, ed è vicepresidente del Kyoto club, il network di istituzioni e imprese impegnate per la riduzione dei gas di serra.Ha promosso e presiede Symbola Fondazione per le qualità italiane. È autore del libro Soft Economy Giorgio Tonini ha 48 anni, sposato con 7 figli, vive a Trento, dove è stato eletto senatore per l'Unione-Svp. È vicepresidente della Commissione Esteri di Palazzo Madama. Laureato in filosofia, è giornalista professionista. Negli anni dell'Università è stato presidente nazionale della Fuci. Tra i fondatori dei Cristiano sociali, ha fatto parte con Walter Veltroni della Segreteria dei Ds. È stato uno dei 12 saggi che hanno redatto il Manifesto per il Pd. È stato eletto alla Costituente nel collegio di Lavis nella lista Democratici con Veltroni. OAS_AD('Bottom1'); Rosa Maria Villecco Calipari senatrice Ds eletta nel 2006 nella circoscrizione Calabria, è componente della 4° Commissione permanente (Difesa) e della Commissione d'inchiesta sul fenomeno della mafia. È membro della Delegazione italiana presso l'Assemblea dell'OSCE. Nata a Cosenza il 24 novembre 1958. Laurea in Scienze economiche e sociali nel 1982. Dopo la laurea, libera professione (commercialista). In seguito funzionario al ministero dell'Economia e delle Finanze. Dal 1999 dirigente della Presidenza del Consiglio. |