lunedì 30 luglio 2007

Piero Fassino giovedì 2 agosto a Firenze


PIERO FASSINO
ALLA FESTA REGIONALE DE L'UNITA' DI FIRENZE
Giovedì 2 agosto 2007



Fortezza da Basso - Firenze - Ore 21 - Palco centrale
Incontro con PIERO FASSINO

FIRENZE, PRESENTATO IL COMITATO PROMOTORE DEL PD


Firenze - E’ stato presentato stamani a Palazzo Vecchio il Comitato Promotore metropolitano per il Partito Democratico. “Siamo arrivati ad una fase cruciale in vista della costituzione del nuovo soggetto politico” hanno commentato il segretario dell’Unione Metropolitana DS Andrea Barducci e il coordinatore provinciale della Margherita Giacomo Billi. “Firenze è pronta per fare la sua parte. Pertanto abbiamo definito il Comitato Promotore metropolitano che sarà composto da 33 persone, scelte tra esponenti dei due partiti, le altre forze politiche che hanno aderito al progetto del Pd ed esponenti della società fiorentina”.
Ecco la lista completa del Comitato Promotore: Balata Orsatti Lavinia, Ballini Alessia, Bandinelli Cristina, Barducci Andrea, Biagiotti Sara, Bianchi Alessandro, Billi Giacomo, Blandi Valentina, Bonafè Simona, Bruzzesi Stefano, Domenici Leonardo, Donzelli Giampaolo, Ermini Davide, Fossati Filippo, Franci Tommaso, Frosolini Cinzia, Gatteschi Sergio, Gentile Franco, Giani Eugenio, Givone Sergio, Masciarelli Elisabetta, Meli Stefano, Notaro Silvia, Petretto Alessandro, Pezza Cecilia, Pistelli Lapo, Quarello Lucia, Rapallini Chiara, Ravoni Anna, Renzi Matteo, Rigoli Diletta, Rossi Claudio, Viti Michele.

Veltroni lancia "la nuova stagione" del Partito democratico

>> Guarda la conferenza stampa su dsonline.tv

Walter Veltroni ha aperto oggi, con una conferenza stampa tenutasi presso la sede del suo comitato a Roma, la campagna elettorale per la corsa alla leadership del Partito democratico. In mattinata i ragazzi del comitato avevano consegnato le 2950 firme con le quali il sindaco di Roma è stato candidato alla segreteria del Pd. Nel pomeriggio, davanti ad una schiera di giornalisti, fotografi e operatori, ha inaugurato il suo comitato elettorale e lanciato la sua campagna, annunciando la nascita del nuovo sito internet. Quest'ultimo prende il nome proprio dallo slgan con il quale Veltroni ha deciso di intraprendere la sua campagna elettorale: “La nuova stagione”. Il dominio www.lanuovastagione.it sarà attivo da mercoledì, ma il primo cittadino della capitale non ha nascosto quanto, secondo lui, internet possa giocare un ruolo importantissimo, anche per il futuro.

«Il sito – ha affermato - servirà per conquistare il consenso degli italiani, ora ma soprattutto dopo le primarie del 14 ottobre, quale che sia il loro esito. Dobbiamo considerare la rete non come un gadget per farsi vedere moderni, ma come un perno del tessuto democratico, un luogo di esercizio della democrazia, un posto del sapere e della conoscenza globale. Useremo You Tube, Canocchiale, blog non come se fossero il palco di un comizio del 2000».

La campagna è cominciata, dunque. Saranno due mesi in cui i candidati si metteranno in gioco e si affronteranno a viso aperto, pronti, dopo il 14 ottobre, a sostenere chi verrà scelto come segretario del nuovo partito. Perché, ha sottolineato Veltroni, «chiunque sia il leader del Pd, è bene che sia il più forte possibile, perché da ciò dipenderà la sua capacità di contrastare la frammentazione politica, di imporre l'innovazione e il cambiamento necessari». Per Veltroni, insomma, questa «è un’occasione rarissima, non sprechiamola. C'è bisogno di una scelta chiara».

E a tal proposito, il sindaco di Roma, non sottraendosi alle domande dei giornalisti, ha risposto alla suggestione di una cronista che, riferendosi ad una vignetta recentemente pubblicata da “Il Corriere della Sera”, ha descritto la corsa alla leadership del Pd con Veltroni a bordo di una Ferrari ed altri candidati con automobili di minore prestigio e cilindrata. «Conoscete la mia storia personale – ha detto Veltroni – posso solo dire che la mia Ferrari è stato aver creduto in questa cosa dieci anni fa, quando era difficile sostenerla e si parlavano tutt’altri linguaggi. La mia Ferrari non me l’ha messa nessuno a disposizione, né me la potrà mettere. L'ho costruita io pezzo per pezzo».

Il sindaco di Roma ha fatto accenno anche al rapporto che dovrà esistere tra il nuovo partito ed il governo Prodi, del nuovo scenario politico che il Pd dovrà contribuire a creare. «Il fallimento del governo Prodi sarebbe gravissimo per il Paese e un colpo durissimo per la nascita del Pd. Bisogna sostenere il governo che dalla sua nascita ha fatto molte cose buone, cose che l'instabilità rischia di gettare nell'ombra. L'orizzonte del Pd tuttavia va oltre, la sua è una missione storica e per questo parlo di ambizione maggioritaria su schema bipolare. Verrà il momento in cui si potrà scegliere tra due soluzioni alternative».

Un Veltroni a tutto campo quello che ha parlato oggi a Roma. Un Veltroni che dice di considerare il protocollo sul welfare (pomo della discordia tra l’ala riformista e quella radicale dell’Unione) «un punto di equilibrio importante, un primo passo verso la lotta al precariato del lavoro e, soprattutto, al precariato della vita». Un Veltroni che, confermando la sua intenzione di rimanere sindaco di Roma fino alla fine del suo mandato nel 2011, ha spiegato ancora una volta quali sono stati i motivi che l’hanno spinto a scendere in campo per il Partito democratico. «Ho sentito il dovere di fare ciò che ho fatto, candidandomi alla guida del Pd, nonostante non fosse questo lo scenario che egoisticamente volevo. Ma sono stato educato all'idea che c’è sempre qualcosa di più importante di te stesso».

venerdì 27 luglio 2007

«Con Caterina per Veltroni e un partito nuovo»


Andrea Manciulli
ha ufficializzato la sua candidatura a segretario regionale del PD, presentando il ticket con la coordinatrice della Margherita toscana Caterina Bini



nella foto: Manciulli e Bini in piazza de' Ciompi a Firenze questa mattina

PD: TICKET PER SEGRETERIA TOSCANA, 70 ANNI IN DUE (ANSA) - FIRENZE, 27 LUG - Andrea Manciulli, 37 anni, segretario regionale dei Ds, ha ufficializzato, primo in Italia, la propria candidatura per la segreteria regionale del Partito democratico. Accanto a lui ci sara' la coordinatrice della Margherita toscana, Caterina Bini, 32 anni. Un ticket, come gia' quello a livello nazionale composto da Veltroni e Franceschini, per il quale hanno detto di tifare fortemente, e un ticket giovane: non raggiungono 70 anni in due. ''Vogliamo una regione - ha affermato Manciulli - dove sia possibile riagganciare la politica al sapere, dove ci sia spazio per la ricerca e per attrarre talenti, una regione che non si chiuda nel proprio localismo ma che sia aperta alla modernita' e alla competitivita'''. Formatosi nella Piombino delle industrie siderurgiche e delle lotte sindacali, Manciulli ha poi rimarcato l'importanza ''della nobilta' del lavoro, inteso come contributo di ognuno alla societa''. ''Vogliamo dare al Pd un approccio riformista e innovatore - ha dichiarato Bini - dove speriamo che i giovani diventino militanti: la politica puo' essere molto bella se fatta con passione vera''. ''Mi sento piu' un servitore del progetto che un leader - ha detto Manciulli -, un militante di una grande sfida. In vista della costituente di ottobre gireremo tutta la Toscana per riavvicinare i cittadini alla politica, perche' la societa' torni protagonista. Alla Toscana serve un partito vero, che instauri un nuovo patto con le persone''. Manciulli ha sottolineato l'intenzione di fare un manifesto toscano del nuovo partito, ''per non sentirsi mai appagati dei risultati raggiunti'', e ha poi ricordato, tra i punti cardine del programma, ''la difesa dell'ambiente'' unita alla necessita' delle scelte, sull'energia come sui rifiuti, perche' e' compiendo scelte che arrivano consensi'', e la volonta' di dare vita a ''partito federale che esalti il ruolo del territorio''. Bini ha rimarcato la necessita' che arrivino alla politica ''energie nuove e un linguaggio piu' semplice, sperando che ''i giovani toscani si facciano sentire''. ''Quando con Manciulli ci siamo affacciati alla politica - ha ricordato - era la meta' degli anni '90, non c'era piu' la prima Repubblica ed era nato l'Ulivo''. ''Il Pd - ha aggiunto - deve ritrovare, e lo dico da cattolica, un forte senso di laicita' dello Stato, che vuol dire rispettare tutte le posizioni''. ''Il Pd - ha concluso - deve anche tutelare la famiglia, senza distinguere quella fondata sul matrimonio e le unioni di fatto, e lottare contro il lavoro precario''. Manciulli ha poi chiuso la presentazione citando una frase di Pessoa, ''sii tutto in ogni cosa, poni quanto sei nel minimo che fai''. All'ufficializzazione della candidatura erano presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Claudio Martini, il vicepresidente Federico Gelli, il sottosegretario ai beni culturali Andrea Marcucci, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Alberto Monaci, numerosi consiglieri regionali ed esponenti comunali e provinciali di Ds e Margherita. (ANSA).

mercoledì 25 luglio 2007

Pierluigi Bersani presenta il suo contributo per il Pd

Idee per il partito nuovo
25 luglio 2007

«La parola sinistra non deve essere lasciata incustodita, deve invece essere riempita di cose nuove». Così il ministro allo Sviluppo economico Pier Luigi Bersani scrive nelle sue «Idee per un partito nuovo» presentate oggi. Bersani indica come «valori di riferimento» del nuovo partito «quelli propri di una nuova e grande sinistra democratica» e continua indicando «l'idea dell'uguale libertà e dignità di tutti gli esseri umani» quale «fondamento ineludibile della nozione di sinistra che può essere spinta formidabile per l'avanzamento della società. Se questo non ci appare più tanto chiaro è perchè abbiamo legato quella grande idea a simulacri di antiche conquiste che oggi non sempre incidono sulla realtà».

Il ministro diesse si chiede quindi se «possiamo accettare che l'Italia sia, fra i più grandi Paesi dell'Occidente, quello con il grado minore di mobilità sociale e la disparità maggiore tra di redditi?», concludendo che «mobilità e coesione non devono sembrarci un ossimoro», ma anzi che «mobilità sociale, società aperta e coesione sono un progetto che dobbiamo raffigurare nella coraggiosa concretezza di un programma».

Sono solo «idee», assolutamente non un manifesto, «non si raccoglieranno firme. Io sostengo con convinzione la candidatura di Walter Veltroni, ma la sostengo anche con le mie convinzioni». Convinzioni che ha messo nero su bianco e che tracciano l'identikit del partito che Bersani ha in mente: un partito «delle riforme», il «partito del secolo», dunque proiettato sul futuro. Soprattutto, precisa, un partito che deve avere una «vocazione maggioritaria», ovvero deve essere capace anche di andare da solo pur di difendere i suoi punti programmatici fondanti.

«Non parliamo delle alleanze dell'oggi - precisa Bersani – non facciamo un partito per ridiscutere adesso le alleanze, non schiacciamo la discussione sul presente. Sono per ribadire piena lealtà alle alleanze che ci sono. Poi, siccome dobbiamo progettare un partito nuovo, dobbiamo costruirlo con una chiarezza di idee tale che sulle questioni fondamentali possa dire 'io attraverso il deserto, quando cambierà la situazione ci rivediamo'. Dobbiamo dire cosa è irrinunciabile per noi. Poi ci rivolgeremo al Paese e vedremo». Insomma, «le alleanze sono e resteranno importanti, ma abbiamo il dovere di una proposta netta per il Paese, anche a costo di attraversare il deserto».

«Sostengo Veltroni - ripete - con convinzione e con le mie convinzioni e si lavora in amicizia anche con Letta, perchè ritengo che la sua candidatura un arricchimento di questo percorso, ma attenzione a non bruciare il fascino e l'ambizione di una fase costituente: bene il confronto tra candidature ma non può essere solo questo». Il Pd dovrà essere «un partito di combattimento, non leggero ma radicato nel territorio».

«Dobbiamo lavorare al programma e arrivare a una sintesi - avverte Bersani - intendo andare in profondità nei prossimi mesi sul messaggio che il partito dovrà dare al Paese». Perché «I compiti essenziali del partito nuovo sono la ricomposizione del rapporto tra politica e società e l'affermazione di un progetto unificante di cambiamento». Bisogna, dunque, "creare un canale di scorrimento tra politica e società significa fare un partito politico e della società civile». Un partito «aperto e ricco di forme inedite di partecipazione, ma di una partecipazione che
sia essa stessa formazione alla politica».

Il ministro parla di «un solco profondo che si è aperto tra politica e società» a causa di un sistema politico e istituzionale «irrisolto ed eternamente in transizione». Questo solco rischia di sfociare in «forme di anarchismo nel profondo della società. Chi è investito dalla competizione globale ha i nervi tesi. Chi pensa di potersene mettere a riparo, si chiude in casematte difensive corporative, localistiche o relazionali. Alla lunga, casematte di carta».

Per ovviare tutto questo serve, dunque, «un partito federale a base regionale, che trovi in ogni dimensione locale i suoi fondamentali luoghi di vita e di selezione delle leadership. Il Pd non nasce per indebolire il governo anzi se viene costruito nel modo giusto e le primarie saranno un successo, il 15 ottobre anche il governo Prodi starà meglio. L'avvio della fase successiva all'assemblea costituente –avverte Bersani- quella cioèdella vera e propria costruzione del partito, ci aiuterà a superare caratteri di verticismo, di composizione tra gruppi dirigenti, di carenza di confronto tra piattaforme politiche e programmatiche che abbiamo inevitabilmente sofferto fin qui».

martedì 24 luglio 2007

La democrazia italiana è malata, ecco le dieci riforme per cambiare

Intervento di Walter Veltroni, da "Il Corriere della Sera"
24 luglio 2007

Se abbiamo voluto chiamare «democratico» il partito nuovo che stiamo costruendo, è anche e soprattutto perché è la democrazia la questione cruciale del nostro tempo. Siamo entrati nel ventunesimo secolo sull'onda delle speranze suscitate dalla vittoria della democrazia sui totalitarismi che avevano insanguinato il Novecento. Ma oggi quella corrente calda ha perso buona parte della sua forza, frenata dall'attrito con questioni dure, come il divario tra il carattere globale dei nuovi problemi (e dei nuovi poteri) e la dimensione ancora prevalentemente nazionale delle istituzioni politiche, la persistente debolezza delle istituzioni internazionali, la fatica con la quale avanzano i processi di integrazione sopranazionale e post-statuale, a cominciare dall'Unione Europea.

E se perfino le grandi democrazie appaiono troppo piccole, è inevitabile che sia messo in dubbio il fondamento più profondo della democrazia stessa: quella visione umanistica della storia che ritiene possibile, per la coscienza e l'intelligenza delle donne e degli uomini, orientare il corso degli eventi. Perché ritiene che la storia non sia determinata meccanicisticamente dalla sola legge della necessità, ma possa essere influenzata dal responsabile esercizio della libertà. Dirsi «democratici», oggi significa dunque anzitutto lavorare per aprire alla democrazia orizzonti più ampi: a cominciare dal multilateralismo efficace nelle relazioni internazionali e da una visione politica e non solo mercantilistica dell'integrazione europea. E tuttavia, anche per contribuire ad aprire un nuovo ciclo, un ciclo sopranazionale, nella storia della democrazia, dopo quelli delle città antiche e degli stati moderni, è necessario disporre di istituzioni nazionali forti, perché efficaci e legittimate, di un sistema politico capace di pensare in grande e di agire con rapidità e di un efficace e trasparente governo di prossimità. Il nostro Paese non dispone oggi di istituzioni nazionali e di un sistema politico adeguati a questi fini. La democrazia italiana è malata, per così dire, su entrambi i lati del suo nome composto: quello della «crazia», ovvero dell'autorevolezza e della forza delle istituzioni; e quello del «demos», ovvero della legittimazione popolare della politica.

Non è necessario dilungarsi nella descrizione: è sotto gli occhi di tutti la crisi di autorità di un sistema istituzionale e politico, qualunque sia il colore del governo del momento, allo stesso tempo costoso e improduttivo, tanto invadente nell'occupazione del potere e nell'ostentazione dei suoi segni esteriori, quanto impotente nell'esercitare il potere vero, quello che serve ad affrontare i problemi del paese; tanto capace di frammentarsi inseguendo e cavalcando la degenerazione corporativa della società, quanto inadeguato al bisogno, che pure il paese esprime, di unità, solidarietà, coesione attorno a obiettivi di bene comune. La democrazia italiana sta andando in crisi per assenza di capacità di decisione, per la prevalenza della logica dei veti delle minoranze sulle decisioni delle maggioranze. La democrazia non può essere un'assemblea permanente che si conclude con la convocazione di un'altra assemblea. La democrazia è ascolto, partecipazione, condivisione. Ma, alla fine, è decisione. Lo disse Calamandrei durante i lavori della Costituente: «La democrazia per funzionare deve avere un governo stabile: questo è il problema fondamentale della democrazia. Se un regime democratico non riesce a darsi un governo che governi, esso è condannato… Le dittature sorgono non dai governi che governano e che durano, ma dalla impossibilità di governare dei governi democratici».

Il Partito democratico nasce per porre un argine a questa deriva, nella quale la politica stessa finisce per alimentare l'antipolitica, e per avviare, con la sua stessa costituzione, un'inversione di tendenza: dalla divisione all'unità, dall'invadenza alla sobrietà, dall'arroganza inconcludente alla forza dell'efficienza e della produttività. Per dare concretezza a questa linea di lavoro, il Partito democratico al quale penso si impegnerà seriamente a fare dieci cose concrete.

Primo: superare l'attuale bicameralismo perfetto, assegnando alla Camera la titolarità dell'indirizzo politico, della fiducia al governo e della funzione legislativa e facendo del Senato la sede della collaborazione tra lo Stato e le autonomie regionali e locali. Senato e Camera manterrebbero potestà legislativa paritaria nei procedimenti di revisione costituzionale.

Secondo: operare una drastica riduzione del numero dei parlamentari, coerente con la specializzazione delle due camere: 470 deputati e 100 senatori porterebbero l'Italia al livello delle altre grandi democrazie europee come quella francese alla quale sempre di più dobbiamo saper guardare.

Terzo: riformare la legge elettorale, in modo da ridurre la assurda frammentazione e favorire un bipolarismo basato su competitori coesi programmaticamente e politicamente. Il governo sarebbe così capace di assicurare l'attuazione del programma per il quale è stato scelto dagli elettori, come in tutte le grandi democrazie europee. E, infine, la ricostruzione di un rapporto fiduciario tra elettori ed eletti, mediante la previsione per legge di elezioni primarie per la selezione dei candidati. Tutto questo è ora reso ancora più necessario dalla positiva sfida del referendum.

Quarto: rafforzare decisamente la figura del Presidente del Consiglio, sul modello tipicamente europeo del governo del primo mini-stro, in modo da garantire unitarietà e coerenza all'azione di governo e coesione alla maggioranza parlamentare, attribuendogli, ad esempio, il potere di proporre nomina e revoca dei ministri al Presidente della Repubblica.

Quinto: rafforzare il sistema di garanzie nel sistema maggioritario e bipolare, in modo da scongiurare qualunque rischio di dittatura della maggioranza o di deriva plebiscitaria, prevedendo quorum rafforzati per la modifica della prima parte della Costituzione e per l'elezione delle cariche indipendenti, uno Statuto dell'opposizione, l'attribuzione alla Corte costituzionale delle controversie in materia elettorale, norme rigorose contro il conflitto d'interessi.

Sesto: previsione di una corsia preferenziale, con tempi certi, per l'approvazione dei disegni di legge governativi e voto unico della Camera sulla legge finanziaria nel testo predisposto dalla Commissione Bilancio, sulla falsariga dell'esperienza inglese.

Settimo: escludere nei regolamenti parlamentari la costituzione di gruppi che non corrispondano alle liste presentate alle elezioni e rivedere le norme finanziarie che oggi premiano la frammentazione, comprese quelle sul finanziamento pubblico dei partiti e della stampa di partito.

Ottavo: completare la riforma federale dello Stato, attuandone gli aspetti più innovativi, a cominciare dal federalismo fiscale e dalle forme particolari di autonomia che possono avvicinare le regioni a statuto ordinario alle autonomie speciali, con uno sguardo particolare alle grandi aree metropolitane.

Nono: attuare l'articolo 51 della Costituzione, prevedendo almeno il 40 per cento di candidati donne e di capilista donne a pena di inammissibilità delle liste. Il Partito democratico applicherà alle proprie liste la quota del 50 per cento.

Decimo: riconoscere il voto ai sedicenni per le elezioni amministrative, valorizzandone l'apporto di freschezza e di entusiasmo essenziale per la rivitalizzazione della democrazia e al tempo stesso la funzione di responsabilizzazione, di socializzazione e di apertura, essenziale nel delicato percorso dall'adolescenza alla maturità. Si tratta, come è ovvio, di proposte aperte, che implicano un iter non semplice di revisione costituzionale e legislativa, che a sua volta presuppone la convergenza di un ampio schieramento di forze. Molte legislature sono trascorse invano, da quando il tema della riforma della politica, delle sue regole, delle sue istituzioni, è entrata nell'agenda del paese. Ora la crisi di autorità della politica sta diventando un'emergenza democratica. Il Partito democratico al quale penso nasce per riportare l'Italia tra le grandi democrazie d'Europa. È una urgenza assoluta. Se non vogliamo che si avveri la lucida profezia di Calamandrei.

venerdì 20 luglio 2007

D'Alema lunedì 23 luglio a Firenze


MASSIMO D'ALEMA
ALLA FESTA REGIONALE
DE L'UNITA'
DI FIRENZE

Lunedì 23 luglio 2007
Fortezza da Basso - Firenze
Ore 21 - Palco centrale
Incontro con MASSIMO D'ALEMA,
Andrea Manciulli, Leonardo Domenici, Andrea Barducci

Visita
www.dstoscana.it
Comunicati, documenti, iniziaitive e novità
dei Democratici di sinistra della Toscana

giovedì 19 luglio 2007

«Fare un'Italia nuova. Riunire gli italiani»

L’appello dei 160 per la candidatura di Walter Veltroni
18 luglio 2007

«Fare un'Italia nuova. Riunire gli italiani» Per questo «sosteniamo la candidatura di Walter Veltroni». Comincia così l'appello, prima firma quella di Vittorio Foa, padre storico della sinistra italiana, per la candidatura di Walter Veltroni alla leadership del Pd. Con Veltroni si ritrovano sindaci, amministratori, intellettuali, imprenditori e professionisti. «Riunire gli italiani, restituendo loro fiducia e speranza. Aprire ai nostri giovani- scrivono i sostenitori di Veltroni- allontanando da loro precarietà e incertezza. Cambiare il nostro Paese in modo radicale e realistico, facendolo crescere lungo la via dell'innovazione, della libertà e della giustizia sociale. Animare una politica capace di superare le contrapposizioni esasperate, di riconoscere i buoni argomenti di ognuno, di mettere al primo posto il bene comune» Sono queste le ragioni, «questa la missione, questo il senso del Partito democratico. Un partito nuovo e aperto a tutti, per un'Italia unita, moderna e giusta».

La lunga lista è aperta dal nome di Vittorio Foa, il novantottenne padre storico del sindacalismo socialista in Italia. Poi, esponenti della cultura cattolica (come Tina Anselmi, Leopoldo Elia, Livia Zaccagnini, figlia dell'ex segretario della Dc, e l'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Micheli) e comunista (come Alfredo Reichlin), magistrati (come Francesco Saverio Borrelli e Gerardo D'Ambrosio), personalità del mondo dell'antimafia (Elisabetta Caponnetto, vedova del giudice ucciso dalla mafia; don Luigi Ciotti; Maria Falcone, sorella di Giovanni; Giovanni Impastato, fratello di Peppino, rappresentanti dell'associazione «Ragazzi di Locri»; Rosa Falcomatà, moglie dell'ex sindaco di Reggio Calabria); costituzionalisti come Augusto Barbera.

Tra i firmatari anche numerosi imprenditori e economisti: Innocenzo Cipolletta, Franco Bernabè, Salvatore Bragantini, Massimo Carraro, Giuliano Da Empoli, Gianfranco Imperatori, Nicola Rossi, Giorgio Ruffolo, Michele Salvati. Luigi Spaventa, Chicco Testa. Il leader della Confesercenti Marco Venturi. Personalità della medicina e della ricerca come Rita Levi Montalcini, Umberto Veronesi, Barbara Ensoli, Giovanni Bollea, Margherita Hack, Franco Mandelli.

Ci sono poi gli architetti Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Vittorio Gregotti e l'ex soprintendente Adriano La Regina. Un capitolo a parte per gli amministratori. Sono 29. Tra loro Mercedes Bresso, Sergio Chiamparino, Massimo Cacciari, Claudio Burlando, Filippo Penati, Marta Vincenzi, Claudio Martini, Sergio Cofferati. Nutrita e' anche la pattuglia degli sportivi, guidata da Marco Tardelli, Gianni Rivera, Daniele Masala.

Ecco la lista completa dei 160 in ordine alfabetico escluso il primo firmatario.
Vittorio Foa, Luciana Alpi, Giorgio Alpi, Luigi Agostini, Tina Anselmi, Khaled Fouad Allam, Ileana Argentin, Marco Balich, Augusto Barbera, Carol Beebe Tarantelli, Andrea Benedino, Franco Bernabe', Roberto Bernabei, Giovanni Bianchi, Giovanni Bollea, Daria Bonfietti, Claudio Bonicciolli, Aldo Bonomi, Sandra Bonsanti, Francesco Saverio Borrelli, Lora Bosi Lama, Luisa Bossa, Salvatore Bragantini, Giancarlo Bruno, Giuseppe Caldarola, Giorgio Campanini, Candido Cannavò, Elisabetta Caponnetto, Massimo Carraro, Giovanni Casadio, Valentino Castellani, Stefano Ceccanti, Evelina Christillin, Don Luigi Ciotti, Innocenzo Cipolletta, Francesco Clementi, Paola Concia, Franco Cordero, Giobbe Covatta, Giuliano Da Empoli. Gerardo D'Ambrosio, Roberto Della Seta, Luigina di Liegro, Emanuele di Porto, Leopoldo Elia, Barbara Ensoli, Maria Falcone, Costanza Fanelli, Luigi Ferrajolo, Emanuele Fiano, Nedo Fiano, Alessia Filippi, Romano Forleo, Filippo Fossati, Massimiliano Fuksas, Paolo Gallo, Gino Giugni, Mariella Gramaglia, Vittorio Gregotti, Margherita Hack, Giovanni Impastato, Gianfranco Imperatori, Adriano La Regina, Rita Levi Montalcini, Andrea Lo Cicero, Claudia Mancina, Luigi Manconi, Franco Mandelli, Ignazio Marino, Daniele Masala, Gianni Mattioli, Massimo Mauro, David Meghnagi, Vincenzo Menna, Marcello Messori, Irene Mia, Enrico Micheli, Raoul Minetti, Giampaolo Montali, Matteo Montezemolo, Milly Moratti, Rosa Neto Falcomatà. Vittorio Occorsio, Massimo Paci, Luca Pancalli, Anna Maria Pancallo, Edoardo Patriarca, Aldo Pecora, Laura Pennacchi, Renzo Piano, Pina Picerno, Mario Pirani, Lino Prenna, Giuseppe Politi, Tommaso Pompei, Fabio Protasoni, Andrea Purgatori, Fausto Raciti, Giampiero Rasimelli, Ermete Realacci, Alfredo Reichlin, Massimo Rendina, Gianni Rivera, Michele Rizzi, Sabina Rossa, Nicola Rossi, Giorgio Ruffolo, Marina Salomon, Michele Salvati, Michele Samoggia, Riccardo Sanna, Ivan Scalfarotto, Massimo Scalia, Aldo Schiavone, Rosanna Scopelliti, Marco Simoni, Luigi Spaventa, Roberto Speranza, Marco Tardelli, Piero Terracina, Angela Terzani, Folco Terzani, Chicco Testa, Andrea Tieghi, Rosario Trefiletti, Margherita Vallefuoco, Marco Venturi, Umberto Veronesi, Edoardo Vesentini, Rosa Villecco Calipari, Livia Zaccagnini, Tullia Zevi.

Ventinove gli amministratori. Luigi Spagnolli, sindaco di Bolzano; Alberto Pacher, sindaco di Trento; Enrico Gherghetta, presidente Provincia di Gorizia; Sergio Bolzonello, sindaco di Pordenone; Mercedes Bresso, presidente Regione Piemonte; Antonino Saitta, presidente Provincia di Torino; Sergio Chiamparino, sindaco di Torino; Filippo Penati, presidente Provincia di Milano; Claudio Burlando, presidente Regione Liguria; Alessandro Repetto, presidente Provincia di Genova; Marta Vincenzi, sindaco di Genova; Massimo Cacciari, sindaco di Venezia; Vasco Errani, presidente Regione Emilia Romagna; Sergio Cofferati, sindaco di Bologna; Claudio Martini, presidente Regione Toscana; Leonardo Domenici, sindaco di Firenze; Rita Lorenzetti, presidente Regione Umbria; Renato Locchi, sindaco di Perugia; Fabio Sturani, sindaco di Ancona; Piero Marrazzo, presidente Regione Lazio; Enrico Gasbarra, presidente Provincia di Roma; Graziano Milia, presidente Provincia di Cagliari; Gianfranco Ganau, sindaco di Sassari; Mario Demuru Zidda, sindaco di Nuoro; Ottaviano Del Turco, presidente Regione Abruzzo; Antonio Bassolino, presidente Regione Campania; Rosa Russo Jervolino, sindaco di Napoli; Vito Santarsiero, sindaco di Potenza; Michele Emiliano, sindaco di Bari.

mercoledì 18 luglio 2007


Festa regionale dell'Unità

12 luglio - 12 agosto 2007, Fortezza da Basso, Firenze

Appuntamenti di oggi, mercoledì 18 luglio 2007

Ore 19 - Spazio dibattiti Libreria

Presentazione del libro "La donna di Parigi" (ed. Rizzoli). Saranno presenti l'autore, Donato Bendicenti, e Andrea Manciulli

Ore 21 - Spazio dibattiti Libreria

Riunione del Forum "Ambiente e Territorio" per il Partito Democratico. Confronto sui nuovi strumenti di governo del territorio:

*il nuovo PIT della Toscana

*la proposta di riforma nazionale dell'Ulivo

Hanno assicurato la loro presenza Riccardo Conti, Assessore Regione Toscana; Patrizia Colletta, resp. nazionale DS per le politiche del territorio;

Stefano Prosperi, Unione Metropolitana DS Firenze. Sono previsti interventi di amministratori locali e di associazioni

Ore 21 - Teatrino Lorenese

"Si al Referendum. Cambiare la politica per cambiare l'Italia".

Con Giovanni Guzzetta, coordinatore del comitato promotore per il referendum, Marco Filippeschi, responsabile nazionale Istituzioni DS,

Carlo Fusaro, Università di Firenze, coordinatore regionale del comitato promotore per i referendum

Appuntamenti di domani, giovedì 19 luglio 2007

Ore 21 - Teatrino Lorenese

"Crisi della democrazia e riforme". Incontro con il Ministro Vannino Chiti e l'on. Enzo Bianco. Partecipano: Agostino Fragai, Assessore Regione Toscana;

Antonello Giacomelli, Responsabile nazionale Enti locali La Margherita; Michele Morrocchi, Unione Metropolitana DS Firenze

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Claudia Zolfaroli

Ufficio Stampa
Democratici di Sinistra - Unione Regionale Toscana

martedì 17 luglio 2007

Costituito il Comitato per il PD a Dicomano


Si è costituito ieri sera, lunedì 16 luglio 2007, durante la serata organizzata presso la Festa de l’Unità di Dicomano, il comitato promotore locale del Partito Democratico. I coordinatori saranno Enrico Paoli e Claudio Capretti. Per ogni informazione e per adesioni scrivere a pdvaldisieve@gmail.com

Programma Festa De L’Unità DICOMANO 2007




MERCOLEDI’ 11 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE PIANO BAR CON VINICIO E BARBARA

SPAZIO GIOVANI SCACCO MATTO in concerto

GIOVEDI’ 12 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE BALLO LISCIO CON L’ORCHESTRA PAOLO E LEO

SPAZIO GIOVANI DJ Poli-T-ko

TORNEO DI BILIARDINO

Fase a gironi A - B

VENERDI’ 13 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE BALLO LISCIO CON L’ORCHESTRA MICHELE SAX

SPAZIO GIOVANI La Manada del Fuego in concerto

TORNEO DI BILIARDINO

Fase a gironi C - D

SABATO 14 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE BALLO LISCIO CON L’ORCHESTRA CUTINI

SPAZIO GIOVANI TROPPER in concerto IRON MAIDEN cover band

DOMENICA 15 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE BALLO LISCIO CON L’ORCHESTRA I NEW LOVERS

SPAZIO GIOVANI MANOLIBERA in concerto

LUNEDI’ 16 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE DIBATTITO PER LA FORMAZIONE DEL COMITATO PROMOTORE DEL PARTITO DEMOCRATICO

SPAZIO GIOVANI PRO SOCCER V – Torneo di Play Station

MARTEDI’ 17 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE PIANO BAR CON VINICIO E BARBARA

LABORATORIO CREATIVO PER BAMBINI

SPAZIO GIOVANI Film “Il grande capo” di Lars Von Trier

PRO SOCCER V – Torneo di Play Station

MERCOLEDI’ 18 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE PIANO BAR CON VINICIO E BARBARA

LABORATORIO CREATIVO PER BAMBINI

SPAZIO GIOVANI VIDEODIVA in concerto

Ottavi di Finale del torneo di biliardino

GIOVEDI’ 19 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE BALLO LISCIO CON L’ORCHESTRA MELODY

SPAZIO GIOVANI NO ONE BAND in concerto – Beatles cover band

Finale del torneo di biliardino

VENERDI’ 20 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE BALLO LISCIO CON L’ORCHESTRA PALINI BAND

SPAZIO GIOVANI Apericena – happy hour

DJ set Tec-House Miniaz

SABATO 21 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE BALLO LISCIO CON L’ORCHESTRA EVERGREEN

SPAZIO GIOVANI FLISK in concerto

Triangolare calcetto femminile

DOMENICA 22 LUGLIO 2007

PALCO CENTRALE BALLO LISCIO CON L’ORCHESTRA FEDELI

SPAZIO GIOVANI QUBE in concerto

Finale calcetto maschile

giovedì 12 luglio 2007

Franceschini alla Festa de l'Unità di Firenze


Aperitivo-incontro con
Dario Franceschini

Giovedì 12 Luglio - Ore 19.30

Star Gate Pub - Spazio Sinistra Giovanile
Festa de L'Unità di Firenze - Fortezza da Basso


Partecipano:

  • Leonardo Domenici
  • Andrea Manciulli
  • Andrea Barducci
  • Giacomo Billi
  • Daniele Nardoni
  • Caterina Bini
  • Matteo Renzi
AllegatoDimensione
Festa de L'Unita' di Firenze, SG ci sara'. Si inizia con Dario Franceschini.pdf29.39 KB
Presentazione StarGate.pdf37.02 KB

Ecco le regole per il 14 ottobre!



Approvato al termine della riunione del Comitato 14 ottobre, in Piazza SS. Apostoli, il Regolamento quadro per l'elezione delle Assemblee Costituenti dell'Ulivo-Partito Democratico.


In particolare, il regolamento ha previsto l’elezione diretta dei segretari regionali, il collegamento delle liste ad un candidato segretario e la rappresentanza delle donne capolista per il 50%. Per partecipare alle primarie si dovrà versare un contributo di 5 euro, 2 euro per i giovani sotto I 25 anni. Tra gli altri capisaldi del regolamento i tre coordinatori del Comitato 14 ottobre, Mario Barbi, Maurizio Migliavacca e Antonello Soro hanno ricordato: la massima apertura ai cittadini che si vogliono candidare, il forte radicamento nei territori e l'apertura a una competizione delle idee.

Il premier Romano Prodi ha sottolineato l’alto valore democratico espresso dalla riunione: "E' stata una bella discussione e le votazioni si sono concluse con una larghissima maggioranza”

Molto soddisfatto il segretario DS Piero Fassino: “Sono regole che permetteranno il 14 ottobre l'elezione dell'assemblea costituente e del nuovo segretario con un'amplissima partecipazione dei cittadini'. Sara' una straordinaria occasione di democrazia e di partecipazione per creare un rapporto forte tra cittadini e politica. Le primarie saranno il modo migliore per favorire una riforma della politica, creando un partito federale e a base regionale”

Per il vicepremier Francesco Rutelli: “Il 14 ottobre e' la piu' grande esperienza democratica che abbia mai visto nascere un partito in Italia. Abbiamo iniziato un cammino appassionato e completamente nuovo. Ci saranno migliaia di persone a partecipare e anche tanti giovani.”

Per leggere e consultare i documenti scaricare i files .pdf di seguito.

Regolamento 14 ottobre
Decalogo 14 ottobre

martedì 10 luglio 2007

Gazebo del PD a Paterno (Pelago)


COMITATO PER IL PARTITO DEMOCRATICO DI PELAGO
SABATO 14 LUGLIO
DALLE ORE 10,00 ALE ORE 12,30
PATERNO
PRESSO VIA TOGLIATTI
GAZEBO DEL
PARTITO DEMOCRATICO
Distribuzione materiali e informazioni
Possibilità di pre-adesione al Partito Democratico.

domenica 8 luglio 2007

Prossimi incontri dei Forum


FORUM LAICITA' E DIALOGO per il PARTITO DEMOCRATICO

il prossimo incontro si terrà

MARTEDI' 10 LUGLIO, ore 21,00

UNIONE METROPOLITANA DS
VIA VENEZIA 2, FIRENZE

o.d.g.:

contenuti per una visione virtuosa della laicità

pluralismo, diritti civili, questioni eticamente sensibili

sono previsti gli interventi introduttivi di:

Roberto De Vita, Università di Siena

Anna Loretoni, Scuola Superiore Sant'Anna Pisa

è importante partecipare, perché sarà definita la traccia su cui sviluppare il contributo alla Costituente nazionale del Partito Democratico

si prega di estendere l'invito a tutti coloro che possono essere interessati
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I prossimi 2 incontri del forum Ambiente e Territorio

Giovedì 12 luglio alle ore 18.00 presso la Festa della Margherita di Firenze, Giardini di via Tanini - Firenze

Riunione congiunta del Forum Ambiente e Territorio e del Forum Economia e Lavoro

AMBIENTE E ECONOMIA

Sono previsti interventi del mondo dell’impresa e del sindacato.

Martedì 18 luglio alle ore 21.00 presso la Festa dell’Unità di Firenze

POLITICHE PER ILGOVERNO DEL TERRITORIO

Sono previsti interventi dell’Assessore regionale all’urbanistica, parlamentari, associazioni.

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IL prossimO incontrO del forum PACE E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Mercoledì 18 luglio ore 17.00 - Festa della Margherita, giardini di Via Tanini - Galluzzo
riunione Forum su Pace e Cooperazione internazionale.
Tutti gli interessati sono pregati di intervenire.


venerdì 6 luglio 2007

Partito Democratico


Documento sottoscritto dai segretari regionali e delle città metropolitane DS

Con la decisione di eleggere direttamente il segretario del Partito democratico e la candidatura di Walter Veltroni , il percorso partecipativo del nuovo soggetto politico ha assunto un rinnovato slancio potenzialmente in grado di attrarre e coinvolgere energie e contributi della società italiana. Ora è necessario assumere le regole per fare del Pd una forza popolare e radicata nella dimensione territoriale. Per questo è irrinunciabile l’obiettivo di accompagnare al processo costituente nazionale un’azione analoga nella dimensione locale che valorizzi la specificità dei territori, le esperienze politiche e di Governo delle classi dirigenti in esso impegnate, le pluralità dei contributi sociali e culturali alla nascita del Pd che si realizzerà nelle diverse realtà.

Il Partito sarà federale, come promesso, se gli organismi che dovranno costruirlo nella dimensione locale e in quella nazionale avranno uguali tempi e modi di legittimazione. Cioè se i motori costituenti a livello centrale e regionale avranno eguale forza. Da questa scelta dipende la costituzione materiale del nuovo partito. Per questo crediamo che il 14 ottobre accanto all’assemblea costituente nazionale, si debbano eleggere in ogni regione organismi corrispondenti così come all’elezione diretta del segretario nazionale si debba accompagnare quella dei segretari regionali. E’ inoltre necessario stabilire regole chiare e tempi certi per l’elezione dei segretari e degli organismi provinciali.

Nella dimensione regionale crediamo sia possibile declinare un percorso di composizione delle culture riformiste presenti nel processo costituente. Nell’ambito di una pluralità di apporti alle candidature, alla leadership che potrà produrre un pluralismo di liste, questo processo di composizione può dare vita a liste unitarie promosse dalle principali componenti riformiste che hanno promosso e sostenuto la candidatura di Veltroni. La dimensione regionale rappresenta a nostro avviso quella più idonea per realizzare l’incontro e la mescolanza tra la tradizione della sinistra riformista, quella del cattolicesimo democratico, l’ambientalismo, il riformismo di ispirazione laica e al contempo coinvolgere energie e personalità espressione dell’impresa, della cultura e dell’associazionismo. L’incontro dei riformisti sul territorio, sulla base di un progetto, può rappresentare il punto di equilibrio tra tradizione e innovazione in grado di assicurare il pieno apporto delle esperienze organizzate che sino a qui hanno promosso la nascita del Pd e realizzare il punto di attrazione per forme nuove di militanza e impegno a partire da quelle che si sono manifestate nel corso di questi anni a sostegno dell’esperienza dell’Ulivo e che oggi si attivano attorno al progetto del Pd.

giovedì 5 luglio 2007

PROGRAMMA FESTA DE L’UNITÀ 2007 – SIECI



dal 13 al 29/Luglio

Via Mascagni - Parco Berlinguer – tel. 055/8309737 – Fax-055/8328228

VENERDÌ 13/7 ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 18: APRE LA FESTA MARINA SERENI (Vice-Capogruppo Ulivo alla Camera dei Deputati): “Per il Partito Democratico”

ORE 21,30: ORCHESTRA SPETTACOLO E BALLO “MIRIAM E I REVERS”

SABATO 14/7 ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21,30: ORCHESTRA SPETTACOLO E BALLO “ALTA QUOTA”

DOMENICA 15/7 ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21,30: ORCHESTRA SPETTACOLO E BALLO “FUSO ORARIO”

LUNEDÌ 16/7 ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21,30: Serata dei Bambini: ARRIVANO I CANTASTORIE “Compagnia Buratta La Luna”

Ore 21.30 “I PROGETTI E LE IDEE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE”: al Gazebo PD presenti gli Assessori Paolo Fini, Monica Marini, Alessio Mugnai, Alessandro Sarti, Sauro Selvi e il capogruppo dell’Ulivo Michele Raggi.

MARTEDI’ 17/7 ORE 19,30 – APERTURA GASTRONOMICI

ORE 21,30 PALCO: Suona e canta, MARCELLO BIANCHI

Esibizione della scuola di ballo del Circolo Primo Maggio G.D.S. PATRICK DANCE - Maestri ANMB Ario&Patrizia Taddei

MERCOLEDÌ 18/7 Il Mercoledì per lo sport popolare e democratico”

ORE 19,00 ISCRIZIONI CORSA PODISTICA UISP

ORE 20,15 PARTENZA CORSA PODISTICA UISP NON AGONISTICA

ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21,15: Presentazione libro “DALLO SPORT POPOLARE ALLO SPORT PER TUTTI” con Paolo Fini (Ass. Sport Comune di Pontassieve), Chiara Stinghi (Uisp Firenze), Ugo Bercigli (pres. Comitato prov. Uisp Firenze) e Luciano Senatori, autore del libro.

ORE 22,30: Esibizione arti marziali con l’Associazione KI-AIKIDO

GIOVEDÌ 19/7 ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21,30: BALLO LISCIO CON L’ORCHESTRA “ULTIMA EDIZIONE”

Nel corso della serata esibizione della Scuola di Ballo “Atena Dance Team”

VENERDÌ 20/7 ORE 19,30 - APERTURA GASTRONOMICI

21.30: LAST MINUTE DIRTY BAND musica dance-rock italiana e internazionale 60’-70’

SABATO 21/7 ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21,30: ORCHESTRA SPETTACOLO E BALLO

MUSIC TIME”

DOMENICA 22/ 7 “Festeggiando il sessantesimo anniversario della SMS Croce Azzurra”

ORE 7,30 RACCOLTA SANGUE CON EMOTECA

Gruppo Donatori Sangue “Croce Azzurra Valdisieci”

ORE 17.00 DIMOSTRAZIONE E PRESENTAZIONE MEZZI E ATTIVITA’ DI PRONTO SOCCORSO E PROTEZIONE CIVILE CON LA SMS CROCE AZZURRA

ORE 18.00 Saluto di Paolo Michelacci (Pres. Croce Azzurra) e del segretario della sez. Croce Azzurra Sieci Patrizio Ugolini.

ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21,30 PALCO: ORCHESTRA SPETTACOLO E BALLO
“MAX DEPALMA”

LUNEDÌ 23/7 ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21.30 (Palco Centrale): SERATA ROCK A CURA DELLA SINISTRA GIOVANILE (musica rock)

ORE 21.30 (al Gazebo per il Partito Democratico):

SERATA PER LA COSTITUZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO: Rispondono alle domande dei cittadini ALBERTO FORMIGLI (Capogruppo Ulivo Comune di Firenze), NICOLA PERINI (Margherita-DL) e EUGENIO GIANI (Alleanza Riformista per il Partito Democratico)

MARTEDI’ 24/7 “Il Martedì ha i colori della solidarietà e della pace”

ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 17.30 “La forza dell’anziano” progetto ANCESCAO-AUSER-UISP con Monica Marini (Ass. politiche sociali Comune Pontassieve), Antonio Modi (pres. Auser Firenze), Pietro Perricone (pres. Ancescao Firenze), Pier Luigi Sbolci (Uisp Firenze Area diritti sociali)

ORE 19, 30 Apertura Banchetti e Mercatini della Solidarietà e della Pace

ORE 21,30 serata dedicata al Comitato per la Pace: Spettacolo di animazione “IMPARIAMO A COSTRUIRE LA PACE” a cura della COMPAGNIA CAMALEONDE

MERCOLEDÌ 25/7 ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21.30: “FLYSCH” in concerto; cover band anni 70-80

ORE 22.45: DJ SET ROCK - ILKIARA DJ propone rock e dance anni 70-80

Durante la serata è in vendita Birra Fresca FORST a caduta libera

GIOVEDÌ 26/7 ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21,30: ORCHESTRA SPETTACOLO E DA BALLO

“LORI DAVI’ ”

VENERDÌ 27/7 ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

Ore 21,00: LAMPASCIOUNAZZ IN CONCERTO: musica mediterranea (pizzichi, tarante e ballate) 1° PARTE

Ore 22,00: “1957-2007: Per Il Cinquantesimo anniversario dell’Arci!” presentazione del progetto “LIBERARCI DALLE SPINE” gestito da Arci e Libera sui campi di lavoro sottratti alle Mafie; con proiezione.

Ore 22,50: LAMPASCIOUNAZZ IN CONCERTO: musica mediterranea (pizzichi, tarante e ballate) 2° PARTE

SABATO 28/7 ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21,30: ORCHESTRA SPETTACOLO

“ RETROPALCO”

DOMENICA 29/7 ORE 17,30 RISCOPRENDO L’ARNO: A BORDO DEL

BARCHETTO DI LEONARDO GHERARDI

ORE 19,30 APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 21,30 PALCO BALLO LISCIO, ORCHESTRA SPETTACOLO “ BLACK OUT”

ORE 23,45 DALLA RIVA DELL’ARNO, GRAN FINALE CON LO SPETTACOLO DI FUOCHI ARTIFICIALI

TUTTE LE SERE FUNZIONA:

RISTORANTE CON PESCE FRESCO, PIZZERIA CON FORNI A LEGNA (i numeri regola code per le Casse del Ristorante e della Pizzeria saranno in distribuzione a partire dalle ore 19,00, le casse chiudono alle ore 22,00) –

DUE BAR, GELATERIA ,STAND CON DOLCI ARTIGIANALI

GIOCO DEI TAPPI, RUOTA A PREMI, LA GIOSTRA PER I BAMBINI, UN PICCOLO MERCATO DI OGGETTI VARI

LIBRERIA, TENDA DELLE ASSOCIAZIONI, IL GAZEBO DEI DEMOCRATICI DI SINISTRA VERSO IL PARTITO DEMOCRATICO, MOSTRA DI FOTOGRAFIA (di Teresa Madunic ) E DI PITTURA (di Alessandro Aquia) NELLA SALA BALDUCCI

IN CASO DI MALTEMPO GLI SPETTACOLI E LE INIZIATIVE SARANNO EFFETTUATI NELLO SPAZIO AL COPERTO -


martedì 3 luglio 2007

Blog del Partito Democratico della Valdisieve



E' online il nuovo Blog del Partito Democratico in Valdisieve.

Per conoscere tutte le iniziative e partecipare alla costruzione del Partito Democratico clicca QUI.

Iniziativa sul P.D. a Pontassieve




La riforma della Politica nel governo

locale

Martedì 3 luglio - ore 21,30 Festa de L´Unità di Pontassieve

Il Partito Democratico e la riforma della politica nel governo degli enti locali

ne discutono:
Severino Saccardi, consigliere Reg. Toscana e direttore "Testimonianze"
Marco Mairaghi, sindaco di Pontassieve
Michele Raggi, capogruppo Ulivo consiglio comunale Pontassieve

coordina:
Tommaso Ferraresi, Sinistra Giovanile Valdisieve

lunedì 2 luglio 2007

Veltroni e il comunista

Commento di Alfredo Reichlin, da "L'Unità"
3 luglio 2007

La novità e l'importanza di ciò che è avvenuto con la discesa in campo di Walter Veltroni consiste essenzialmente - mi pare - nel fatto che la costruzione di un partito davvero nuovo (cioè diverso da quelli attuali) ha compiuto un passo avanti serio. Non siamo più alla sommatoria di vecchi ceti politici. Veltroni ha cominciato a definire la fisionomia del nuovo partito. Una forza che si candida a governare una società moderna molto complessa e frammentata come quella italiana uscendo dai vecchi schemi dentro e indicando le condizioni possibili perché questo paese possa ricominciare a «stare insieme». Non c'entrano niente i buoni sentimenti. C'entra la consapevolezza di quali sfide stanno davanti alla nostra patria, e quindi, della necessità di un nuovo patto di cittadinanza.

Un patto «inclusivo» non solo tra generazioni e interessi diversi ma tale da far fronte a quella sorta di «secessione silenziosa» del Nord dal Mezzogiorno che si finge di non vedere. Veltroni non si è nascosto affatto la gravità della crisi e la drammaticità dei problemi irrisolti. È in risposta ad essi che ha delineato una idea del futuro del paese che non è astratto perché è sorretta dalle costruzione di una nuova soggettività politica e culturale: quel tipo di forza che qualcuno di noi si era azzardato (da tempo) a chiamare «un partito nazionale».

Perchè così - e solo così - si giustifica la nascita di un nuovo partito all'interno del quale la sinistra non cancelli la sua grande storia. Una forza nuova per una situazione storica nuova. Così come accadde, del resto, con la nascita dei partiti operai al passaggio dall'agricoltura all'industria oppure come si rispose al tramonto dell'età liberale e all'avvento della società di massa: da sinistra con Roosevelt e la socialdemocrazia e da destra con un partito totalitario di massa.

Insomma, io penso questo. E qui sta la ragione del mio giudizio così positivo su ciò che è avvenuto a Torino. Ma è proprio questo evento, proprio per il suo essere così carico di nuovi sviluppi e nuove aspettative, che non chiude ma apre nuove riflessioni. Esso chiama le culture politiche (a cominciare da quella da cui vengo) a confrontarsi non solo con le persone ma con la sostanza della crisi italiana, che è non solo economica e sociale ma si configura ormai come crisi della democrazia repubblicana. C'è, infatti, una ragione se la costruzione di un partito democratico è una impresa così difficile e niente affatto moderata. La ragione è che si scontra con forze molto potenti. Pietro Scoppola ha ragione quando ci invita a chiederci se (cito) «nella storia del paese non ci siano motivi profondi di resistenza se non di incompatibilità rispetto al progetto del partito democratico». E risponde che la formula dei «riformismi che si incontrano» è superficiale perché non dà conto del problema di fondo, tuttora irrisolto, che è la sostanziale incompiutezza (cito ancora) «del processo fondativo della democrazia nel nostro paese. Perché l'amara novità è questa: quel processo, del quale sono state poste le promesse con la Costituzione, non è stato compiuto né a livello etico, né a livello di cittadinanza; né a livello istituzionale».

È evidente. Qui sta la missione del partito democratico. Una missione difficile sia per le ragioni accennate e che stanno dentro la storia italiana, ma che è resa più difficile per l'impatto che il processo reale della globalizzazione sta avendo su un sistema politico debole come quello italiano. È di questo che si parla troppo poco.

E io continuo a stupirmi quando leggo che anche uomini di grande intelligenza sostengono che il problema del partito democratico consiste essenzialmente nella scelta tra i fautori del mercato (il filone liberal) e i fautori del vecchio intervento statale (il filone socialdemocratico). Ma dove vivono?

È perfino ovvio e in sé non è affatto un male, (anzi, in sé, è un portato del progresso) il fatto che nel mondo globale lo Stato ha perso la sovranità assoluta e che quindi non è più il solo garante della vita sociale politica e culturale di un popolo-nazione. Ma il grande problema è che questo vuoto non è stato riempito. E non è stato riempito non perché i politici si intromettono troppo nelle «logiche» di mercato ma perché lo Stato ha perso anche il monopolio della politica. Non è poco. Significa che non è più lui il garante della sovranità popolare cioè dei diritti uguali di cittadinanza. E ciò perché sono entrati sulla scena (come sappiamo) altri poteri molto potenti, non solo economici e finanziari, ma anche scientifici, mediatici, culturali. Io non apprezzo affatto, e tanto meno giustifico le derive oligarchiche e autoreferenziali della politica, ma credo che dopotutto sta anche qui la ragione della sua crisi così profonda. Più la politica conta meno nel senso che non è in grado di prendere le «grandi decisioni», quelle che riguardano il destino della «polis», più la politica si attacca al sottopotere e al sottogoverno. E così la democrazia si svuota e aumenta il distacco dalla gente. E si crea quel circolo vizioso per cui a una elites auto referenziale e poco rappresentativa si contrappone una società che si frantuma e si ribella al comando politico.

Se questa analisi è corretta anche quei miei amici che rappresentano il filone «liberal» dovrebbero cominciare a pensare che la vecchia dicotomia tra Stato e mercato non ha più il significato di una volta. La socialdemocrazia non c'entra. È del tutto evidente (come è stato detto e stradetto) che lo squilibrio crescente tra il «cosmopolitismo» dell'economia e il «localismo» della politica ha travolto le basi del vecchio compromesso socialdemocratico. Ed è anche vero che il neo-liberismo non solo ha vinto, ha stravinto ed è diventato da anni la ideologia dominante. Ma posso cominciare a chiedermi se le cose, le cose del mondo nuovo, lo strapotere della finanza mondiale, il sommarsi di ingiustizie abissali con la formazione di una nuova oligarchia straricca, posso cominciare a ragionare senza tabù anche sul rapporto tra mercato e sfera pubblica e sociale? Attenzione, non sul mercato come strumento essenziale dello scambio economico, evidentemente, ma come pretesa di essere il presupposto di ogni sistema sociale e di rappresentare la risposta ai bisogni di senso, di nuove ragioni dello stare insieme a fronte del venir meno delle vecchie appartenenze Veltroni ha ragione nel sottolineare la necessità di creare nuove risorse se vogliamo produrre servizi e capitali sociale (la vera povertà italiana). E queste risorse non le produce lo Stato. Per cui diventa sacrosanto tutto il discorso contro le rendite, i parassitismi, i protezionismi, ecc. E quello sulle liberalizzazioni. Ma Veltroni ha collocato queste affermazioni in un quadro molto più ampio e molto più moderno. Ha reso evidente che se la crescita non si accompagna alla creazione di nuove istituzioni (politiche, sociali, nuove relazioni sociali, capitale sociale) capaci di consentire a una società di individui di diventare cittadini, persone, cioè non solo consumatori ma creatori di se stessi, capaci di esprimere nuove capacità, noi non riusciremo mai a evitare le nuove emarginazione e le nuove miserie. Così la società si disgrega. I dati sull'apprendimento scolastico al Nord e al Sud sono impressionanti. Non è questione di soldi. I soldi ci sono. Mancano fattori sociali e culturali (le cose che fanno diversa l'Emilia dalla Calabria) che non possiamo affidare alle sole logiche di mercato.

Spero che si capirà il senso di queste mie osservazioni. Esse nascono dall'assillo di chi da tempo è dominato dalla necessità di uscire da vecchie visioni, e pensa che il problema di una nuova politica economica è creare un circolo virtuoso tra crescita e coesione sociale, tra politica ed economia. Abbiamo bisogno di un nuovo pensiero e una rivoluzione culturale. E torna in me, vecchio comunista italiano, il senso profondo della eresia gramsciana, l'idea della rivoluzione italiana intesa prima di tutto come rivoluzione intellettuale e morale. Io sogno un nuovo partito il quale faccia leva con più decisione di quanto non abbia fatto la vecchia sinistra classista sul fatto che l'avvento della cosiddetta economia post-industriale e della società dell'informazione richiede e, al tempo stesso, esalta risorse di tipo nuovo, non solo materiali: risorse umane, saper fare, cultura, creatività, senza di che la tecnologia non serve a niente; risorse organizzative senza di che è impossibile gestire sistemi complessi; risorse ambientali e relative alla qualità sociale; e quindi - di conseguenza - beni cosiddetti «relazionali», cioè rapporti sociali e istituzioni capaci di produrre fiducia, cooperazione tra pubblico e privato. Insomma un nuovo ethos civile, essendo questo il solo modo per dare ai «poveri» la possibilità di non essere messi ai margini. Far emergere, in alternativa alla ricetta neo-liberista, l'altra possibilità insita nel post-industriale, e cioè il fatto che una nuova coesione sociale può diventare lo strumento più efficace per competere.

Forse non è una grande scoperta. Ma a me sembra il solo modo per la sinistra di dare un fondamento strategico alla sua iniziativa, intendendo la strategia come la capacità di spostare i rapporti di forza e di intervenire dentro i processi reali, volgendo a proprio vantaggio la dinamica oggettiva dei cambiamenti che si producono. Abbiamo bisogno di una nuova analisi politica per capire se nella realtà effettuale, e non nei nostri desideri, sono aperte delle contraddizioni e delle linee di conflitto sulle quali si possa innestare una grande iniziativa politica.