
Documento sottoscritto dai segretari regionali e delle città metropolitane DS
Con la decisione di eleggere direttamente il segretario del Partito democratico e la candidatura di Walter Veltroni , il percorso partecipativo del nuovo soggetto politico ha assunto un rinnovato slancio potenzialmente in grado di attrarre e coinvolgere energie e contributi della società italiana. Ora è necessario assumere le regole per fare del Pd una forza popolare e radicata nella dimensione territoriale. Per questo è irrinunciabile l’obiettivo di accompagnare al processo costituente nazionale un’azione analoga nella dimensione locale che valorizzi la specificità dei territori, le esperienze politiche e di Governo delle classi dirigenti in esso impegnate, le pluralità dei contributi sociali e culturali alla nascita del Pd che si realizzerà nelle diverse realtà.
Il Partito sarà federale, come promesso, se gli organismi che dovranno costruirlo nella dimensione locale e in quella nazionale avranno uguali tempi e modi di legittimazione. Cioè se i motori costituenti a livello centrale e regionale avranno eguale forza. Da questa scelta dipende la costituzione materiale del nuovo partito. Per questo crediamo che il 14 ottobre accanto all’assemblea costituente nazionale, si debbano eleggere in ogni regione organismi corrispondenti così come all’elezione diretta del segretario nazionale si debba accompagnare quella dei segretari regionali. E’ inoltre necessario stabilire regole chiare e tempi certi per l’elezione dei segretari e degli organismi provinciali.
Nella dimensione regionale crediamo sia possibile declinare un percorso di composizione delle culture riformiste presenti nel processo costituente. Nell’ambito di una pluralità di apporti alle candidature, alla leadership che potrà produrre un pluralismo di liste, questo processo di composizione può dare vita a liste unitarie promosse dalle principali componenti riformiste che hanno promosso e sostenuto la candidatura di Veltroni. La dimensione regionale rappresenta a nostro avviso quella più idonea per realizzare l’incontro e la mescolanza tra la tradizione della sinistra riformista, quella del cattolicesimo democratico, l’ambientalismo, il riformismo di ispirazione laica e al contempo coinvolgere energie e personalità espressione dell’impresa, della cultura e dell’associazionismo. L’incontro dei riformisti sul territorio, sulla base di un progetto, può rappresentare il punto di equilibrio tra tradizione e innovazione in grado di assicurare il pieno apporto delle esperienze organizzate che sino a qui hanno promosso la nascita del Pd e realizzare il punto di attrazione per forme nuove di militanza e impegno a partire da quelle che si sono manifestate nel corso di questi anni a sostegno dell’esperienza dell’Ulivo e che oggi si attivano attorno al progetto del Pd.
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