lunedì 30 luglio 2007

Veltroni lancia "la nuova stagione" del Partito democratico

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Walter Veltroni ha aperto oggi, con una conferenza stampa tenutasi presso la sede del suo comitato a Roma, la campagna elettorale per la corsa alla leadership del Partito democratico. In mattinata i ragazzi del comitato avevano consegnato le 2950 firme con le quali il sindaco di Roma è stato candidato alla segreteria del Pd. Nel pomeriggio, davanti ad una schiera di giornalisti, fotografi e operatori, ha inaugurato il suo comitato elettorale e lanciato la sua campagna, annunciando la nascita del nuovo sito internet. Quest'ultimo prende il nome proprio dallo slgan con il quale Veltroni ha deciso di intraprendere la sua campagna elettorale: “La nuova stagione”. Il dominio www.lanuovastagione.it sarà attivo da mercoledì, ma il primo cittadino della capitale non ha nascosto quanto, secondo lui, internet possa giocare un ruolo importantissimo, anche per il futuro.

«Il sito – ha affermato - servirà per conquistare il consenso degli italiani, ora ma soprattutto dopo le primarie del 14 ottobre, quale che sia il loro esito. Dobbiamo considerare la rete non come un gadget per farsi vedere moderni, ma come un perno del tessuto democratico, un luogo di esercizio della democrazia, un posto del sapere e della conoscenza globale. Useremo You Tube, Canocchiale, blog non come se fossero il palco di un comizio del 2000».

La campagna è cominciata, dunque. Saranno due mesi in cui i candidati si metteranno in gioco e si affronteranno a viso aperto, pronti, dopo il 14 ottobre, a sostenere chi verrà scelto come segretario del nuovo partito. Perché, ha sottolineato Veltroni, «chiunque sia il leader del Pd, è bene che sia il più forte possibile, perché da ciò dipenderà la sua capacità di contrastare la frammentazione politica, di imporre l'innovazione e il cambiamento necessari». Per Veltroni, insomma, questa «è un’occasione rarissima, non sprechiamola. C'è bisogno di una scelta chiara».

E a tal proposito, il sindaco di Roma, non sottraendosi alle domande dei giornalisti, ha risposto alla suggestione di una cronista che, riferendosi ad una vignetta recentemente pubblicata da “Il Corriere della Sera”, ha descritto la corsa alla leadership del Pd con Veltroni a bordo di una Ferrari ed altri candidati con automobili di minore prestigio e cilindrata. «Conoscete la mia storia personale – ha detto Veltroni – posso solo dire che la mia Ferrari è stato aver creduto in questa cosa dieci anni fa, quando era difficile sostenerla e si parlavano tutt’altri linguaggi. La mia Ferrari non me l’ha messa nessuno a disposizione, né me la potrà mettere. L'ho costruita io pezzo per pezzo».

Il sindaco di Roma ha fatto accenno anche al rapporto che dovrà esistere tra il nuovo partito ed il governo Prodi, del nuovo scenario politico che il Pd dovrà contribuire a creare. «Il fallimento del governo Prodi sarebbe gravissimo per il Paese e un colpo durissimo per la nascita del Pd. Bisogna sostenere il governo che dalla sua nascita ha fatto molte cose buone, cose che l'instabilità rischia di gettare nell'ombra. L'orizzonte del Pd tuttavia va oltre, la sua è una missione storica e per questo parlo di ambizione maggioritaria su schema bipolare. Verrà il momento in cui si potrà scegliere tra due soluzioni alternative».

Un Veltroni a tutto campo quello che ha parlato oggi a Roma. Un Veltroni che dice di considerare il protocollo sul welfare (pomo della discordia tra l’ala riformista e quella radicale dell’Unione) «un punto di equilibrio importante, un primo passo verso la lotta al precariato del lavoro e, soprattutto, al precariato della vita». Un Veltroni che, confermando la sua intenzione di rimanere sindaco di Roma fino alla fine del suo mandato nel 2011, ha spiegato ancora una volta quali sono stati i motivi che l’hanno spinto a scendere in campo per il Partito democratico. «Ho sentito il dovere di fare ciò che ho fatto, candidandomi alla guida del Pd, nonostante non fosse questo lo scenario che egoisticamente volevo. Ma sono stato educato all'idea che c’è sempre qualcosa di più importante di te stesso».

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