(da l'Unità on-line) Le Feste dell'Unità proseguiranno anche con il Partito Democratico. Lo dice a chiare lettere il segretario dei Ds Piero Fassino nella lettera che rivolge ai dirigenti e ai militanti della quercia alla vigilia dell'apertura della Festa nazionale dell'Unità di Bologna.
Fassino, peraltro, rivendica il carattere di apertura che da sempre le Feste dell'Unità hanno e in particolare il ruolo di "incubazione" dell'Ulivo prima e del Partito Democratico che hanno svolto e svolgono.
«Caro De Maria- scrive Fassino al segretario Ds di Bologna- desidero rivolgere il saluto più affettuoso dei Democratici di sinistra e mio personale a tutti coloro che in questi mesi hanno lavorato alla preparazione della festa nazionale de l'unità. E un saluto particolarmente grato rivolgo ai tanti volontari che in queste prossime settimane con passione, dedizione e generosità faranno grande e bella la Festa nazionale di Bologna. Anche quest'anno la festa nazionale de l'Unità sarà un grande appuntamento politico e culturale offerto a una grandissima platea di cittadini che ritroveranno nel ricco programma e nelle attività della festa i tanti temi che riguardano l'Italia e il suo futuro».
Sulla possibilità di cambiare nome alla Festa de l'Unità torna a schierarsi anche il tesoriere dei Ds Ugo Sposetti. «Ma c'è qualcuno che pensa di cambiare il marchio alla Nutella?». Con una domanda ironica Sposetti ha liquidato le polemiche sul nome della Festa dell' Unità definendole «singolari e inopportune». Lo ha fatto giovedì sera a Reggio Emilia, dove la manifestazione dei Ds da tempo si chiama "Festareggio" e dove il titolo del dibattito (del quale l'ufficio stampa ha diffuso un sunto) era già un programma: "Hasta la fiesta sempre".
Le feste di partito sono un importante strumento di comunicazione politica, non solo un modo per finanziare la vita partitica, è stata la posizione comune di chi stava sul palco con Sposetti, che ha ribadito: «Ben vengano tutti gli strumenti che creano partecipazione ed entusiasmo, come queste feste».
Tutti concordi anche sulla necessità di spostare la decisione sul "brand" Festa de l'Unita, che ha interessato il dibattito politico delle ultime settimane, al dopo primarie.
Glauco Soncini, direttore della Festa, ha ricordato quanto accadde nel 1996, quando venne per la prima volta adottato il marchio "FestaReggio": «Lamentele e perplessità ci furono, ma fu poi un passaggio collettivo, che vide il coinvolgimento delle persone«. E la metà dei volontari che lavorano per la festa reggiana, ha detto, non è iscritta ai Ds.
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